NBA - Le rotazioni all'osso di D'Antoni ai Rockets possono non pagare dividendi

NBA - Le rotazioni all'osso di D'Antoni ai Rockets possono non pagare dividendi

Non è sfuggito a nessuno come i Rockets siano arrivati a 53' filati contro gli Spurs in gara 5 utilizzando appena sette uomini. Nell'ordine, Trevor Ariza, Ryan Anderson, Pat Beverley, Clint Capela, Eric Gordon, James Harden, Lou Williams. Ci sarebbe stato anche Nene, ma il brasiliano si è rotto e non tornerà che l'anno prossimo. Come sua abitudine, Mike D'Antoni, arrivato ai playoff, ha ridotto le rotazioni all'osso e, quando Capela si siede per rifiatare, il quintetto con Ryan Anderson finto cinque è una batteria di esterni pericolosi dal perimetro ma di scarso peso in area. Sono scelte, ma non sapremo mai quanto nella stoppata finale di Ginobili su Harden dove arrivano le qualità di difensore dell'argentino e dove finiscano la forza fisica e la lucidità di un Barba spremuto come un limone. Perdere contro una San Antonio priva di Parker e Leonard non è una grande impresa.