I Boston Celtics lasciano il loro sigillo anche a Madrid

I Boston Celtics lasciano il loro sigillo anche a Madrid

Global Games: dopo l'avventura milanese ai Boston Celtics tocca la seconda partita della tournèe europea in casa dei Campioni d'Europa del Real Madrid. Fin dalla palla a due Marcus Smart e compagni si accorgono che la musica è diversa da quella del Forum, pur con il Laprechaun, le ballerine e i cotillons. Il ritmo è più elevato e anche se l'infortunio costringe Rudy fernandez a essere spettatore, ci pensa Sergio Rodriguez a sciorinare il repertorio del grande playmaker.

Al BarclaysCard Center di Madrid Brad Stevens chiede ai suoi uomini di alzare al massimo ritmo e velocità di esecuzione; Pablo Laso non sottrae i suoi anche se ciò costa in precisione di tiro. Maciulis e Thompkins fanno 4-0 ma poi il comando delle operazioni passa ai Celtics con Lee e Bradley (7-13). Ma non c'è fuga per i ragazzi del Massachussets: il Real prende le misure rimanendo sempre incollato agli ospiti 23-25 al 12'.

Lee e Thomas non allungano per Boston e le merengues sorpassano 33-31 con 7'47" del secondo periodo. Fuoco di paglia: la risposta passa si più da iniziative personali che da gioco di squadra, ma Bradley e Thomas fanno 0-11 che a 4'39" fa 35-44 con Sullinger. Llull spezza il ritmo degli ospiti con la tripla, imitato da Thompkins per il nuovo 41-46 che tiene vicine le due squadre. Stevens tiene in campo contemporaneamente le due guardie Smart e Thomas che confezionano un nuovo allungo biancoverde 42-54, già dentro l'ultimo giro di lancette: Reyes arrotonda il punteggio dalla lunetta, 43-54 al 24'.

Boston rientra accentuando il gioco di squadra con lunghi fraseggi e la ricerca mirata delle migliori situazioni di tiro. Il Real infila quattro triple in sequenza con Nocioni, Llull e Thompkins, ma Crowder dalla lunetta e poi Lee mantengono 57-69 inalterato il vantaggio al 28'. Un altra fiammata dei Celtics 1-11 però piega l'orgoglio madridista che in un amen si ritrova 64-82. Rodriguez ferma l'emorragia di punti con una bomba che trova la pronta replica di Isaiah Thomas: nenache la lunetta è con i blancos (15 su 24 al 36') e si va all'ultimo mini intervallo sul 69-85.

Per coach Stevens non resta altro che ruotare i suoi tredici uomini in panchina, più un Perry Jones lasciato a secco, e godere di un discreto spettacolo nell'ultimo periodo in cui solo qualche "discussione" tra Nocioni e l'avversario di turno anima lo scontro. E gistamente l'ultimo canestro della gara tocca a Trey Thompkins, il madridista che più meriterebbe una chance NBA. Nel 96 - 111 conclusivo ci sono per Boston 17 di Bradley, 15 di Thomas, 14 di Rozier, 13p+11r di Lee; per il Real Madrid 24 di Thompkins, 15 di Llull e Reyes, 13 di Rodriguez, 11 di Nocioni.