Golden State torna a vincere, prima di rompere il giocattolo

Golden State torna a vincere, prima di rompere il giocattolo

La formazione guidata da Steve Kerr, dopo due sconfitte consecutive non usuali in questa annata, risponde alla mini-crisi mettendo sotto i Suns (28-21) alla Oracle Arena nel secondo tempo di una gara combattuta, in quanto Phoenix ha nell'esplosività delle guardie caratteristiche speculari ai Warriors (37-8), costretti a inseguire Atlanta (40-8), nuova e solida capolista stagionale della NBA. 

Golden State tira col 46%, ma concede 15 rimbalzi offensivi agli ospiti, che vedono fuggire nell'ultimo quarto col parziale di 15-2 i Warriors senza riuscire a rientrare in corsa.

25 di Curry, 22 di Thompson, 14 di Barbosa, 13 di Barnes, 12 di Iguodala per i padroni di casa; 17p+11r di Markieff Morris, 16 di Bledsoe, 13 di Thomas, 10 di Dragic per i Suns.

"Siamo tornati dove vogliamo stare" dice Curry a fine gara, ancora con un vistoso occhio nero per uno scontro di gioco con Rudy Gobert dei Jazz, sorvolando sull'inizio nervoso dei Warriors che hanno sbagliato i primi dieci tiri mentre i Suns andavano per lo 0-8. Del nervosismo ne ha fatto le spese Marcus Morris, cacciato anche dalla panchina per un battibecco con Draymond Green, che poi si è preso un tecnico nell'ultimo quarto. Davvero vittoria scacciacrisi a Oakland.