Anthony fa la differenza tra i Knicks e i Lakers

Anthony fa la differenza tra i Knicks e i Lakers

La triangle offense di Derek Fisher ha, come temevamo dall'inizio della stagione, un solo vertice: Carmelo Anthony. In mezzo a una squadra mediocre, basta dare la palla in isolamento alla stella dei Knicks (10-38) per risolvere ogni problema. Beninteso, se l'avversaria non è una squadra di rango superiore, ma i Lakers (13-35) di questi tempi certo non lo sono. 

Con questi presupposti, passata la sfuriata di Jason Smith che segna tutti i punti di New York nell'avvio 7-2, la partita si dipana tra le mani di Galloway, che con Lance Thomas è stato confermato per tutta la stagione, per il 32-19 al 12' e quelle di Anthony che nel tabellino a fine corsa scriverà 31 punti segnati fino al 36'.

Boozer e Clarkson cercano di metterci una pezza, ma alla fine del terzo periodo il 72-57 è già fine anticipata tanto che Fisher toglie Melo a 4' dalla sirena sul 90-70.

31 di Anthony, 13 di Galloway, 9 di Smith e Calderon, 6p+13r di Amundson per i Knicks; 19 di Clarkson e Boozer (+10r), 11 di Wesley Johnson, 9 di Davis per i Lakers.