Anthony Bennett, un numero 1 che non lascerà ricordi?

Anthony Bennett, un numero 1 che non lascerà ricordi?

Pre-destinato... all'oblio? La storia della NBA presenta diversi casi di primissime scelte del Draft che poi hanno fallito l'appuntamento con il successo, ma quella di Anthony Bennett sembra essere davvero eclatante, quanto almeno la miopia di chi l'ha scelto col pick #1 il 27 giugno 2013 in uscita dai Rebels di Las Vegas Unv. Perchè i numeri di questa stagione a Toronto, quella del rilancio, della Nazione canadese, sono i peggiori di questi tre anni di NBA.

6,1 minuti con 1,3 punti, 1,7 rimbalzi, 0 assist in sette partite in cui è entrato sul parquet - e Toronto a oggi di partite ne ha giocate 17, tra cui quella della notte a Washington in cui Bennett non si è schiodato dalla panchina, in compagnia di Powell e Nogueira. I Raptors, a soli 22 anni, sono già la terza franchigia in cui il ragazzo di Brampton, città dell'area metropolitana di Toronto, si trova a giocare in tre anni di Lega. Brampton confina anche con Mississauga, ovvero la sede della nuova franchigia dei Raptors in D-League che sembra già la prossima destinazione dell'ala grande.

Il confronto con l'altro canadese Andrew Wiggins, anche lui scelta numero 1, anche lui, nel 2014, scelto dai Cavaliers è impietoso. Destinati entrambi a Minnesota nell'affare Kevin Love, il più giovane Wiggins è volato fino al titolo di Rookie of the Year. Bennett invece ha avuto solo più minuti (15,7 contro 12,1) più punti (5,2 contro 4,2) e rimbalzi (3,8 contro 3,0) che nel primo anno a Cleveland, non sufficienti a evitare il taglio oneroso per i Timberwolves prima della firma con i Raptors da free agent. Il fisico ce l'ha forse non la testa per giocare a questo livello. Parabola discendente irreversibile?