Villalta a ruota libera sulla situazione in casa Virtus Bologna

Villalta a ruota libera sulla situazione in casa Virtus Bologna

Il presidente della Virtus Bologna Renato Villalta rilascia una intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui ha confermato il ricorso per il -2, l’interesse per Mazzola e ha spiegato che quest’anno non farà proclami ai tifosi. La Virtus vivrà alla giornata.

E’ stata una stagone fallimentare? Convengo, il bilancio è brutto. Ho commesso errori per inesperienza. Ho sbagliato a puntare su un ritorno al vertice della Virtus nel giro di tre anni. Ci siamo scontrati contro la realtà di una crisi economica che non fa sconti. A questo livello, i soldi fanno la differenza. Non abbiamo avuto le risorse per costruire la squadra che volevamo. Siamo partiti bene, poi ci siamo piantati sulle 9 sconfitte, quasi tutte in volata, che ci hanno tolto fiducia».

Il -2 ha colpito tutti? Ne sono consapevole ma prima di trarre dei giudizi finali aspetterei l'esito del ricorso che andremo a proporre quando avremo tutte le carte in mano. Si tratta di capire quale sia la giusta interpretazione sul termine entro il quale andavano eseguiti i pagamenti. Per noi era il 30 giugno e non il 16 e comunque abbiamo pagato il 27, con pochi giorni di ritardo. Se c'è stato un errore, è stato fatto in buona fede. In quel caso faremo una riflessione sulle eventuali responsabilità.

I tifosi hanno chiesto la testa dell’AD Bottai? I tifosi hanno ragione ad essere arrabbiati ma prima di cercare il capro espiatorio è doveroso attendere l'esito del ricorso. Se dovesse darci ragione, tutto finirebbe in una bolla di sapone. Viceversa, toccherà alla Fondazione assumere dei provvedimenti qualora lo ritenga opportuno. Bottai per delega è competente a gestire le questioni amministrative della nostra società.

La questione pregresso, con Sabatini che ha dichiarato di aver versato un milione a copertura? Si tratta in realtà di una cifra sugli 850mila euro che riguardava i debiti da saldare nei confronti dei giocatori e che ad una prima valutazione non era emersa. Per me il pregresso riguarda il debito accumulato nel tempo. Quando sono entrato in carica con la Fondazione abbiamo fatto una stima sull'entità dei debiti assunti ai quali, in corso d'opera, se ne sono aggiunti altri. Di questi ho avvisato la Fondazione che ha provveduto ad attivarsi per fare fronte alla copertura. Questa sofferenza finanziaria c'era prima del mio insediamento e c'è tuttora perché fare sport oggi in Italia, nel rispetto delle regole, ha costi inaccessibili. Un tesserato che chiede 100 costa al club 220. I mecenati non ci sono più. Nel basket solo Armani può sostenere il ruolo di uomo solo al comando.

Da dove riparte la Virtus 2014/15? Dai giovani Imbrò e Fontecchio e da coach Valli. Dal nuovo accordo triennale per giocare a Casalecchio, da un settore giovanile florido e dal senso di appartenenza dei nostri tifosi ai quali non farò proclami. L’unico slogan è vivere alla giornata.

E la squadra? Hardy e Walsh sono usciti dai loro contratti. Gaddefors sostiene di essersi svincolato ma a noi risulta diversamente. Dobbiamo ricostruire da capo col 5+5, dopo il CDA in programma domani stabiliremo il budget e faremo degli annunci. Tra gli italiani ci piace Mazzola. Agli USA ci pensa Arrigoni.

Sono in rotta con la Legabasket? Non ho nulla contro Marino ma il presidente di un club che fa il presidente di un’Assemblea genera conflitto di interessi. Alla Lega o agli organi competenti chiedo risposte chiare sui contratti d’immagine. E vorrei che ci fosse un fronte comune dei club per abbattere i costi puntando, se occorre, alla revisione della legge 91.