Torino-Pesaro e l'imprevedibilità della Manital ... testa o croce

01.05.2016 19:14 di  Pietro Battaglia   vedi letture
Torino-Pesaro e l'imprevedibilità della Manital ... testa o croce

TESTA O CROCE

Ultima giornata di Serie A Beko. L’Auxilium Torino ospita al Pala Ruffini la Victoria Libertas Pesaro. Gli ospiti arrivano a questo incontro dopo il successo che ha regalato loro la salvezza. La Manital, invece, giunge a dover disputare questo ultimo incontro dal basso dell’ultimo posto della classifica e dopo aver disputato la peggiore partita della stagione. E dire che, sul campo, la stagione dei gialloblù è stata piuttosto orribile.
Infatti la compagine piemontese nella scorsa apparizione ha dato il peggio di sé nella sfida salvezza nel derby delle ultime, crollando rovinosamente, anche sotto di 31 punti. E dire che una vittoria avrebbe significato salvezza. Una salvezza a portata di mano dopo l’annata più sfortunata e tormentata della storia.
Tuttavia, l’Auxilium ha pagato un approccio alla gara a dir poco negativo, regalando agli avversari il +22 (28-6) dopo 11 minuti di gioco. Chi si aspettava una reazione è poi rimasto deluso, ma la sfida era obiettivamente compromessa.
Nonostante tutto, la Manital non è ancora fuori gioco. Di sicuro non è più padrona del proprio destino. Infatti ai gialloblù servirà oltre al proprio successo anche una contemporanea sconfitta di Bologna o Caserta. I più danno per certa sia la sconfitta della Virtus, impegnata a Reggio Emilia, sia la vittoria della compagine sabauda contro una Pesaro priva di motivazioni. In realtà, però, è probabile che la Consultinvest giochi con le ali ai piedi proprio perché senza pressione alcuna, con probabilmente buone se non ottime percentuali al tiro, soprattutto quello dalla lunga distanza. Ed il tiro dalla lunga distanza è quello che ha fatto più male alla squadra di Vitucci, che ha spesso concesso percentuali strepitosi (con annessi record) ai propri avversari.
Inoltre gli scontri diretti decisivi degli ultimi mesi sono finiti spesso se non sempre male per i dodici a contratto con la società presieduta da Forni: con Caserta, Varese, Capo d’Orlando e Bologna. Qualcuno si chiederà allora come sia possibile che Torino abbia battuto Milano, Avellino, Pistoia, Sassari, Trento e Brindisi, tutte squadre costruite almeno per centrare i playoff.
I casi, anzi i problemi, sono presumibilmente due: o c'è una qualche difficoltà nel trovare le motivazioni giuste (che arrivano solo contro le “big”), o manca la capacità di reggere la pressione nelle sfide decisive (contro le formazioni di alta classifica è stato più facile giocare da sfavoriti, con leggerezza).
Ed allora si spiegherebbero anche la striscia di quattro successi nelle ultime sei giornate che hanno riaperto clamorosamente la corsa alla salvezza. Torino era già data da tutti per spacciata e allora forse la compagine piemontese si è sentita più leggera nel giocare quando tutti la ritenevano già morta.
Arrivato, poi, il momento di conquistare la famosa salvezza … il disastro.
Questa volta, però, la Manital si gioca definitivamente la Serie A e non può fallire. La pressione è al massimo, soprattutto considerando che Pesaro è già salva. Si prospetta l’ennesimo disastro?
L’Auxilium si è dimostrata talmente imprevedibile che può in realtà succedere di tutto. La possibilità di prevedere l’esito di questa sfida sarebbe come scommettere su testa o croce con il lancio di una monetina.
Vitucci vuole “testa” per 40 minuti, ma l’ombra della croce chiamata A2 aleggia sul Parco Ruffini.