Molin in attesa di Milano "siamo alla ricerca dell'equilibrio"

Molin in attesa di Milano "siamo alla ricerca dell'equilibrio"

Ecco l'intervista a emanuele Molin, coach della JuveCaserta, a domenico Pezzella della Gazzetta di Caserta. La Pasta Reggia è tornata dalle Marche col bottino pieno e guida lo strano terzetto che guarda dall'alto le altre squadre della serie A dopo appena due giornate: Bologna e Roma non sono certo nomi più conosciuti in vetta alla classifica! Due partite, quattro punti, una salvezza lontana ma un pò più vicina, che dà respiro per affrontare con meno patemi d'animo la sfida prossima contro la corazzata EA7 Milano.

"Molin ha trovato risposte - scrive Pezzella - soprattutto a quelle che erano le sue preoccupazioni o punti di domanda evidenziati alla vigilia della sfida con i marchigiani. Risposte, però, che al momento sono ancora dalla doppia faccia della stessa medaglia, anche se al momento va bene cosi visto che i dubbi e le risposte a metà hanno generato ancora un successo. Quali i punti in questione? Ovviamente l'attacco e la gestione della fase offensiva. Un lungo dibattito nella sua conferenza stampa dove ha sottolineato la voglia di non snaturare quanto ammirato con Venezia ed uno stile di gioco che è la caratteristica principale di questa squadra.

-Nella settimana di preparazione alla partita, più volte c'eravamo detti che non dovevamo e forse non potevamo snaturare il nostro gioco. Non possiamo cambiare la nostra indole, ma come ho detto in sede di presentazione della partita  dovevamo solo essere attenti a leggere le altre situazioni che la partita ci presentava. Ancora una volta abbiamo dimostrato che giocando il nostro basket in velocità siamo riusciti a trovare un ampio margine di vantaggio, ma allo stesso tempo abbiamo mostrato l'altra faccia della medaglia che è stata rappresentata dalle difficoltà arrivate con il gestire l'attacco a ritmi lenti e più controllati. Ancora una volta, dunque, abbiamo avuto dei momenti di alti e bassi, ma alla fine abbiamo trovato la forza di non mollare un attimo in difesa e di riprenderci nell'overtime un risultato finale che stavamo provando a costruire nel primo tempo con il nostro stile di gioco».

Un primo tempo quasi dominato ed un punteggio di +10 verso la fine del secondo quarto come unico momento di  difficoltà, poi il terzo quarto che ha rimesso in partita Pesaro ed un finale al cardiopalma... «Oltre che al cardiopalma, nel finale mi stavo mangiando le mani per come stava andando avanti la partita nel secondo tempo e per quello che, invece, avevamo fatto nel primo. Va anche detto che il tutto non è ovviamente demerito nostro, visto che la rimonta di Pesaro è arrivata quando Turner ha iniziato ad accendere la lampadina del gioco cosi come aveva fatto ad Avellino. Alla fine, ripeto, abbiamo trovato la forza mentale di non abbandonare il campo e di tornare a Caserta con l'intera posta in palio».

Perché mai Scott nella parte finale della partita, dopo il suo buon impatto? «Ho semplicemente perso il momento del suo ingresso in campo - ha concluso il timoniere mestrino nella sua conferenza in quel di Pesaro -. Un tempo che ogni   allenatore deve avere e io ho perso quel momento ed è stato un mio errore, ma volevo spingere sulla prestazione di Brooks. Poi nel finale quando il tutto è finito con l'essere un match punto a punto, ho preferito non inserirlo per evitare situazioni di difficoltà nei suoi confronti e della squadra. Ovviamente se tornassi indietro la scelta sarebbe diversa».