Memorial Pentassuglia di Brindisi: the day after

Considrazioni a braccio il giorno dopo il termine del Moemrial Pentassuglia.
21.09.2014 12:47 di  Dario Recchia   vedi letture
Memorial Pentassuglia di Brindisi: the day after

Si conclude la IV edizione del Memorial “Elio Pentassuglia” BMW Cup con i padroni di casa dell’Enel basket Brindisi che calano il poker di successi vincendo anche questa edizione. Una vittoria di prestigio contro i sardi del Banco di Sardegna Sassari (72-60 il risultato finale)  costruita quest’anno per tenere testa ai Campioni d’Italia dell A7 Armani Milano in campionato e per cercare di ben figurare in Eurolega. Brindisi quindi che dopo aver vinto nel 2011 contro Montegranaro, nel 2012 contro Caserta e nel 2013 proprio contro Sassari si aggiudica nuovamente il trofeo intitolato a Big Elio Pentassuglia al quale è intestato il campo di gioco del Masseriola nonché famoso e poliedrico allenatore di fama Nazionale.

Il merito di tutto cio’ al Presidente della New basket Brindisi Dott. Nando Marino nonché Presidente di Lega A di pallacanestro che sin dall'inizio ha voluto fortemente la realizzazione del Memorial al quale i tifosi nella serata inaugurale di venerdi hanno dedicato uno striscione (Nando Marino orgoglio brindisino).

Un Memorial che va ricordato non solo per la vittoria dei ragazzi di coach Bucchi e per alcuni spunti di carattere tecnico di cui parleremo dopo, ma anche per tante altre cose molto belle viste intorno al rettangolo di gioco. Come non menzionare la gioia dei tanti ragazzini delle scuole della città invitati per la giornata di venerdi che con grande entusiasmo hanno evidenziato ogni singola azione spettacolare della partita dispensando applausi per tutti i giocatori indipendentemente dalla casacca di gioco. Come non ricordare la gioia dei tanti tifosi brindisini smaniosi di vedere all’opera la nuova squadra dopo una estate alla ricerca del nome del nuovo arrivato. Un entusiasmo che, a dir la verità, era già diventata sofferenza quando, venerdi gli israeliani del Bnei Herzeliya erano passati in vantaggio a pochi minuti dell’inizio gara. Un amore per i propri colori un po’ “esagerato” se, dopo solo pochi secondi di gioco, si da del brocco a quello o questo giocatore. Ma si sa che l’Italia e Brindisi di conseguenza è la patria di , poeti , navigatori e……allenatori di basket!!!

Bello vedere già gli amici di Studio 100 da sempre al fianco della squadra di basket sin dai tempi della B/2 diffondere in diretta ed anche in streaming tutta la manifestazione a dimostrazione di un rapporto indissolubile con i tantissimi tifosi sparsi per lo stivale. Cosi come bello è stato ieri sera vedere, prima della finale Brindisi- Sassari, il Presidente Marino sempre impeccabile nel suo look elegante andare a cercare il suo omologo Presidente Sardara di Sassari per portarlo al bar a bere qualcosa di fresco. Un rapporto di stima e di amicizia tra 2 società e due presidenti che bene stanno operando all’interno del circo del basket ai massimi livelli.

Si potrebbe parlare della squadra israeliana che ha dato un tocco di internazionalità all’evento ma che ha pagato lo scotto del suo roster poco competitivo al cospetto delle squadre italiane (da segnalare comunque l’ottimo torneo del play nr.21 Josh Selby classe 1991 di 187 cm).

Per tornare agli aspetti tecnici le cui valutazioni vanno sempre prese con le pinze perché trattasi  di tornei estivi va detto che la Pasta Reggia Caserta ha riproposto la formula 5+5 con alcuni italiani affidabili anche se un po’ in la con gli anni (Michelori classe 1978 e Mordente classe 1979) ed un nugolo di giocatori targati USA che dovranno tener botta per tutto il torneo. La guida tecnica affidata a coach Lele Molin fa ben sperare per un campionato le cui aspettative sono quelle di una tranquilla salvezza.

Discorso diverso per Sassari che è scesa in puglia forte dei buoni risultati nei tornei precedenti giocati anche contro formazioni estere molto forti ma con l’assenza dell’ex Dyson (per lui infortunio al ginocchio che creo’ diversi grattacapi già lo scorso anno), il lungo Tessitori ancora alle prese con un infortunio alla mano (si vocifera di un ricorso al mercato per provare a portare sull’isola Cusin), il play Chessa ed il figlio di coach Sacchetti. Una formazione comunque molto forte e competitiva che ha visto il ritorno dall’infortunio di Rakim Sanders (non si comprende il perché lo speaker per tutta la prima giornata ha continuato a chiamare l’ala americana con il suo nome di battesimo!!!) e quello del dominicano Edgar Sosa di ritorno dal mondiale spagnolo. La formazione di Meo Sacchetti è sembrata diversa dal rullo compressore degli anni passati capeggiati dalle bocche di fuoco dei cugini Diener e dovrà trovare i giusti equilibri per mettere insieme il grande talento a disposizione. Inoltre non sono parsi molto competitivi sotto le plance con il solo Lawal vero centro titolare e poco piu’ (ieri per la cronaca hanno tirato giu’ 27 rimbalzi contro i 50 dei brindisini!!!). La sapienza cestistica di coach Sacchetti ed i tanti giorni che ancora mancano all’inizio delle partite importanti potranno solo far bene ai giocatori sardi che hanno talento comunque da vendere.

Brindisi ieri si è mostrata ai suoi tifosi con l’abito buono. L’avvio impaccaiato davanti ai propri beniamini nei primi minuti della giornata di esordio pareva solo un brutto ricordo. La formazione di Bucchi ancora alle prese con l’assenza di Capitan Bulleri e dell’ala titolare (si vocifera di Scotty Hopson che potrebbe entro domani chiudere con i salentini) è parsa piu’ pronta e vogliosa di far bene. La scoppola rimediata proprio una settimana fa dal Banco in terra sarda è sembrato un lontano ricordo ma la mano di Bucchi e della sua voglia di costruire una difesa aggressiva ieri ha dato i suoi primi frutti (Sassari ha chiuso a soli 60 punti). Certo guai a chiedere a Bucchi se è felice della squadra, vi dirà come è giusto che sia che c’è ancora tanto lavoro da fare. Sono piaciuti particolarmente Marcus Denmon che ormai viaggia a 20 punti di media ed ha una buona faccia quando c’è da prendersi responsabilità, i lunghi che  non sono affatto dispiaciuti con Mays che ha buoni movimenti, Ivanov marpione dell’aria anche se visibilmente fuori condizione, Zerini sempre piu ministro della difesa (ieri anche 9 rimbalzi) e James il solito leone. Ancora un po’ avulso il play Henry la cui  la poca attività degli ultimi tempi non lo fa rendere per cio’ che sa fare. Ma ricordiamo che siamo ancora a  settembre e che ogni giudizio sono solo chiacchiere da bar.

Insomma un torneo che chiude i battenti con la bella festa di chiusura organizzata dallo sponsor Redbull al termine del torneo nella piazzetta antistante Palazzo Nervegna  e,  se è vero che le vittorie aiutano a vincere…ben venga la vittoria di ieri. Il tutto impreziosito dalle tante facce di amici e tifosi della palla a spicchi che ieri si sono ritrovati nell’angusto ed obsoleto Palapentassuglia come un cordone ombelicale cucito da anni sulla pelle  di tutti e che mai, in questa città, si spezzerà.