Lega A - Nicola Brienza alla scoperta del mondo Orlandina Basket

Lega A - Nicola Brienza alla scoperta del mondo Orlandina Basket

Oltre a un roster molto rinnovato, sono tante le facce nuove in casa Orlandina Basket anche nello staff. Una di queste è Nicola Brienza, il nuovo primo assistente di Gennaro Di Carlo: classe 1980 e un curriculum molto corposo, avendo lavorato con allenatori importanti e conosciuto l’altissimo livello europeo con Cantù. Ecco le sue prime riflessioni “orlandine”.

Qual è la tua prima impressione del mondo Orlandina Basket?

“Bella, sicuramente. Sto conoscendo una società composta da ottimi professionisti che non disdegnano l’aspetto umano, e questo per una persona che viene dall’esterno è una cosa sicuramente positiva nell’ambientarsi. Poi sono naturalmente molto curioso di scoprire la città di Capo d’Orlando”.

Dopo circa una settimana di lavoro cosa puoi dire della squadra?

“Che ha avuto un impatto molto positivo con l’inizio della preparazione. Naturalmente non siamo ancora al completo ma vediamo molta partecipazione da parte di un gruppo di giocatori giovani ma di grande talento. Quando hai ragazzi di questo tipo che hanno voglia di lavorare è piacevole stare in palestra e ti stimolano anche a insegnare di più, perché avendo loro meno esperienza sono più propensi ad ascoltare, a imparare, a migliorarsi”.

Hai trascorso quasi tutta la tua carriera nella tua Cantù, poi l’esperienza da capo allenatore a Lugano. Per la prima volta, dunque, sei realmente lontano da casa.

“Quando è nata questa possibilità ho cercato di considerare l’aspetto puramente professionale, cercando di non pensare a quanto sarebbe stato difficile staccarmi dalla famiglia. Bisogna essere bravi a entrare in punta di piedi ma anche a dare fin da subito il meglio nel proprio lavoro”.

Tu e coach Di Carlo. Com’è iniziata la vostra collaborazione?

“Ci si conosceva di vista, quello che ho visto finora è una conferma di quello che potevo percepire dall’esterno. Nella scorsa stagione l’Orlandina ha giocato un basket eccellente, vedendo il lavoro che stava alla base capisco perché si sono raggiunti certi obiettivi. Dal punto di vista umano si è già instaurato un buon rapporto, Gennaro nei miei confronti è molto aperto e sta agevolando moltissimo il mio inserimento”.