Lega A - Miroslav Raduljica, un gigante come da tempo a Milano non si vedeva

Lega A - Miroslav Raduljica, un gigante come da tempo a Milano non si vedeva

Faccia da motociclista, barba folta, tatuaggi: "Solo d'estate. Il contratto mi vieta di andare in moto. A malincuore, mi tocca rispettarlo... Moto? No Harley-Davidson, quando sono andato a Milwaukee la prima cosa che ho fatto è stata visitare il museo". Così si presenta alla firma di Roberto De Ponti sulla Gazzetta dello Sport il centro dell'Olimpia Milano Miroslav Raduljica, in una lunga intervista di cui proponiamo uno stralcio.

Aria da duro. "Mi piace questa cosa di dare un'impressione diversa da quello che sono... Uno mi vede e pensa tutto il male possibile, poi mi conosce e scopre che rido in continuazione"

Djordjevic. "Per me è tutto. L'allenatore. Un fratello maggiore, un amico. Ha fatto di me un giocatore migliore, anzi un uomo migliore."

Milano. "Qui ho sentito una bella energia, mi sono trovato benissimo... Poi Macvan è compagno in Nazionale, Simon e Dragic sono vecchie conoscenze... nel basket poi parliamo a stessa lingua. Stessa mentalità, stessa scuola, stesso sistema... Sto cercando di capire la lingua, guardo la tv in italiano e i film con i sottotitoli".

Etichetta. "Potrei giocare 30 partite dando 10 stoppate e prendendo 15 rimbalzi ogni volta, ma resterei sempre quello che non difende... quando si appiccica un'etichetta a uno, è poi difficile toglierla".