Lega A - Il nervosismo ad Avellino può servire solo a farsi del male

Lega A - Il nervosismo ad Avellino può servire solo a farsi del male

Se guardiamo il bilancio della prima parte di stagione, il primo posto alla fine del girone di andata è stato un grande e inaspettato successo per la Scandone Avellino, che in estate aveva cambiato diverse cose e non sarebbe stato così logico e consequenziale vederla nuovamente tra le vedettes della serie A. D'altra parte proprio la Coppa Italia ha decretato che diritti acquisiti non ce ne sono per nessuno, che nella gara secca la sconfitta contro Cremona ci poteva stare. Non per Pino Sacripanti che, dopo le dichiarazioni post gara del giovedì è tornato sull'argomento arbitri due giorni dopo. Il tecnico che gli aveva fischiato contro Tolga Sahin a meno di tre minuti dalla sirena non gli era andato proprio giù. Alla sua squadra era costato ben 7 punti che sono proprio quelli che hanno segnato il divario alla fine (82-89). L'occasione è stata l'incontro con gli arbitri, a cui hanno presenziato tutti i tecnici della Legabasket: l'appuntamento che si ripete tradizionalmente ad inizio ed a metà stagione, proprio in occasione delle Final Eight. Invece di un confronto pacato, amichevole, tra direttori di gara ed allenatori, Sacripanti l'ha trasformato in una invettiva nervosa e velenosa contro le giacchette grigie. E se si aggiunge che sui social le contestazioni dei tifosi sono molto amplificate e che dalla proprietà non sia ancora arrivato un messaggio rassicurante di protezione verso lo staff, il clima in cui si riprende la preparazione non è certo dei migliori. Si ritornerà in campo il 4 marzo con una delicata trasferta a Cantù e la difesa del primo posto in coabitazione con Milano e Venezia. C'è tempo per scrollarsi tanta roba di dosso: il  nervosismo ad Avellino può servire solo a farsi del male.