Lega A - Fiat, il bilancio di Atripaldi: 'In linea con le attese, peccato per la mancata qualificazione alla Final Eight'

Lega A - Fiat, il bilancio di Atripaldi: 'In linea con le attese, peccato per la mancata qualificazione alla Final Eight'

Il bilancio della prima parte di campionato targata Fiat Torino, conclusa sabato scorso con la vittoria in casa dell’Openjobmetis Varese, è tracciato da Marco Atripaldi, Responsabile Area Tecnica della Società torinese: “Definirei questa prima sezione moderatamente positiva, in linea con le aspettative della vigilia. Siamo in perfetta media inglese, frutto di 7 vittorie in 15 partite, di cui 7 giocate in casa. Rimane, indubbio, il rammarico per la sfiorata e mancata qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia che ad un certo punto sembrava alla nostra portata”. Quali le note maggiormente positive di questa prima parte di stagione?: “Aver lavorato fin dal principio per costruire un gruppo ed averlo trovato. Il lavoro è ancora in fase di completamento e non potrebbe essere diversamente visto il blocco totalmente nuovo della squadra, con tanti esordienti nella massima serie”. Campionato equilibrato nel quale due punti possono fare la differenza: “Lo ha dimostrato il girone d’andata. Siamo nel gruppone delle settime, con sei punti di vantaggio su chi lotta per la salvezza e due in meno rispetto a chi occupa il quinto posto. Nel girone di ritorno non penso che tale situazione cambierà e proprio per questo la differenza potrà derivare dalla tenuta nervosa, dalla capacità di gestire al meglio le situazioni delicate e di non esasperarle, dal continuare ad avere la massima fiducia nel complesso. Tutti lavoriamo all’unisono per la causa comune, dai giocatori allo staff tecnico, dalla dirigenza alla segreteria, e l’obiettivo è quello di proseguire sulla strada tracciata puntando a toglierci di qui al termine della regular season qualche bella soddisfazione”. Il sogno del cassetto?: “Non lo dico ma tutti lo sappiamo”. Sabato scorso al Palamasnago hanno dato il proprio importante contributo anche David Okeke e Davide Parente: “Due belle prove – prosegue Atripaldi – a testimonianza del fatto che possono entrare anche loro e tranquillamente nelle rotazioni. Okeke non deve essere caricato di responsabilità perché ha solo 18 anni ma sta crescendo e lo dimostra tutti i giorni in allenamento, così come il resto del nostro gruppo. Il suo è un contratto quinquennale, a dimostrazione di quanto la Società creda in lui. Parente ha risposto in bello stile e sul campo alla chiamata. E’ stato un po’ sfortunato perché quando avrebbe potuto dare il proprio apporto con l’assenza di Poeta e Wright si è a sua volta infortunato e non in modo così lieve”. Infortuni, determinanti in negativo in una fase nella quale si era trovata l’alchimia giusta?: “Negli ultimi 40 giorni, quando sembrava che l’assetto fosse ormai un dato di fatto, hanno condizionato e non poco sia gli allenamenti che le partite. Nell’arco di una stagione può succedere e a tutte le formazioni ma certo non aiutano”. Ora la pausa?: “Arriva al momento giusto per ricaricare le pile. Ciò vale sia dal punto di vista fisico che mentale perché chi ha giocato in questo periodo al posto degli infortuntati, impegnandosi doppiamente anche negli allenamenti, ha veramente speso molto”. Chiudiamo con i siparietti più bello e più difficile vissuti dalla squadra in queste prime 15 uscite: “Il passaggio più bello sotto il profilo tecnico e del gioco l’abbiamo vissuto contro Reggio Emilia. Quello meno esaltante nel match interno contro Brescia, che ha vinto meritamente sul campo. Al termine inutile nascondere la delusione”. Ora si pensa alla seconda parte della sfida, forti della capacità di reagire alle difficoltà più volte dimostrata dal gruppo e delle certezze che via via si stanno acquisendo.