Lega A - Avellino verso i playoff. Barnabà: "La Champions ci è servita"

Il preparatore atletico della Sidigas: «L'esordio di Jones fa ben sperare. Fesenko tornerà ad allenarsi dopo Trento»
27.04.2017 10:00 di Massimo Roca   vedi letture
Fonte: Il Mattino
Lega A - Avellino verso i playoff. Barnabà: "La Champions ci è servita"

La volata play off è iniziata ufficialmente ieri pomeriggio. Ripresa in palestra con seduta di pesi e tiro in vista del derby contro Caserta a cui seguirà l’atto conclusivo di regular season a Trento. Alla Sidigas basta un successo per blindare il terzo posto. Meglio non lasciarsi sorprendere da una Caserta già salva ed attesa da poco più di una gita di piacere. Poi si potrebbe lucrare in Trentino, provando a “scegliersi” l’avversario dei quarti di finale. Dopo gli infortuni di Cusin, Ragland e con Fesenko ancora indisponibile, l’occhio è rivolto, oltre che agli aspetti meramente tecnico-tattici, anche a quelli fisici. La gestione dei playoff (si inizia il 12/13 maggio) chiama inevitabilmente in causa il preparatore atletico biancoverde, Silvio Barnabà. “Procede tutto secondo le previsioni” conferma il professionista pugliese. “Avevamo qualche problema senza Fesenko. Con l’arrivo di Jones metteremo a posto il discorso dei carichi di lavoro in allenamento. L’esordio ci lascia ben sperare anche se il primo match è sempre da prendere con le molle”. Nel pomeriggio di ieri il primo approfondimento sul nuovo arrivato da parte del prof. Barnabà per capire le esigenze dell’ex Hapoel in vista della chiusura di regular season e soprattutto in ottica playoff. Strategie già delineate per i prossimi impegni: “Questa settimana sarà ancora di carico. Ogni seduta avrà un volume di ritmo gara importante. Nella settimana che ci porterà a Trento alleggeriremo un po’ per avere un minimo ristoro da un punto di vista nervoso ed articolare in vista delle gare ravvicinate che ci attendono”. La gestione del ritmo playoff: “Abbiamo testato questo tipo di situazione grazie al doppio impegno coppa-campionato. Conosciamo le reazioni di ciascuno di loro rispetto a queste sollecitazioni. Alcuni erano con noi anche nei playoff dell’anno scorso. Su tutti Leunen e Green. Sappiamo cosa dargli prima ed a quale terapia sottoporli nel post gara. E’ poi nota la distribuzione ottimale dei minutaggi”. Sul numero di ieri abbiamo analizzato il rendimento di Leunen in base al diverso impiego, evidenziando un rendimento dell’ala americana migliore nelle gare con un minutaggio inferiore ai 30 minuti. In realtà nel team irpino l’analisi su ciascun cestista è molto più approfondita: “Attraverso l’analisi video sappiamo se oltre un certo minutaggio si ha una flessione di rendimento. Ma soprattutto valutiamo la risposta alle micropause ed alle macropause (almeno 30 secondi), valutiamo cioè qual è il rendimento nei momenti in cui non ci sono pause significative nel gioco, e che quindi non consentono un rapido recupero dei sistemi energetici, ovvero quando ci sono fischi che spezzano sensibilmente la continuità del gioco. Abbiamo quintali di dati sensibili - scherza Barnabà - sappiamo cosa succede nelle prima metà di ogni quarto o quello che succede in attacco nei primi otto secondi così come nei successivi otto”. Un imperativo c’è:  “Il primo obiettivo è recuperare Fesenko per averlo già dentro in avvio di playoff. Sta ancora svolgendo lavoro differenziato. Siamo a 25 giorni dall’evento traumatico. Ha avuto una tipologia di infortunio che prevede almeno 40 giorni di stop e differenziato. Dovrebbe tornare ad allenarsi dopo il match con Trento, sempre che il dolore non gli crei ancora fastidio. E’ un aspetto soggettivo e non possiamo essere molto precisi. E’ un infortunio che ricorda quello di Linton Johnson sul finire della stagione 2012-13 (per tamponare la sua assenza arrivò Brandon Brown). Per il suo stiramento al collaterale mediale andarono via sei settimane. L’infortunio di Fesenko è meno grave di quello di Johnson. C’è solo uno stiramento e non una lesione, ma sono diversi anche i soggetti. Fesenko ha delle leve più lunghe che deve sopportare più carico”. Jones ispira fiducia: “E’ molto dinamico. Anche quando subisce dei contatti non sanzionati dagli arbitri corre subito in difesa. Non è un cinque di posizione come Fesenko, ma ha braccia lunghe, grande agilità e riesce a trasformare positivamente anche delle assistenze non perfette. Le sue peculiarità possono essere esaltate dai nostri piccoli”.