L'ex-patron Corrado: "Cantù rischia per davvero, questo non è un bluff"

L'ex patron della Pallacanestro Cantù parla delle attuali difficoltà del club brianzolo
Fonte: La Provincia Como
Francesco Corrado
Francesco Corrado

(Nicola Nenci) -  Lui ci è già passato. Cinque anni fa. Le stesse frasi, più o meno. Le stesse difficoltà. Oggi Francesco Corrado è probabilmente la persona meno sorpresa dall'uscita di Anna Cremascoli. L'uomo che ha passato la società alla attuale proprietà, dopo una lunga fase in cui cercò partner o acquirenti. Rifiutando l'idea di vendere i diritti (si fece avanti Torino).

Oggi che dice, l'ex patron, delle parole della presidentessa?
«Certo non mi sorprendono. Ci sono passato anche io. Più o meno le stesse difficoltà. I Cremascoli ne hanno messi tanti di soldi, ed è ovvio che quando decidi di alleggerire il piede sull'acceleratore, la prima cosa è cercare di avere partner. Solo che qui...».


Qui?
«A Cantù non c'è una vera cultura sportiva, nel senso imprenditoriale del termine. C'è una grande tifoseria, questo sì. Che non fa mancare mai affetto e stimoli. Ma non basta. E quando è il momento di fare un passo, c'è il deserto. Oggi c'è la crisi, certo. Ma più o meno è stato sempre così». Corrado è stato anche attore protagonista (nel senso che era il curatore fallimentare) della crisi del Calcio Como: «Anche in quel caso fu uno specchio della situazione. Il territorio, su questi temi, è fatto così».

Dunque Corrado non crede che sia un bluff quello dei Cremascoli:
«Io non so se dietro ci siano altri motivi che abbiamo portato a questo repentino cambio di umore rispetto solo a poche settimane fa. Le cose, si sa, possono cambiare di significato per motivi collaterali. I Cremascoli queste cose le avevano sempre dette, forse adesso si stanno chiedendo se è giusto restare da soli a trainare il vagone. Quello su cui posso mettere la mano sul fuoco, è che non mi pare proprio un bluff. Temo che se fra un anno non sarà cambiato qualcosa, se non sarà intervenuto qualcuno, le sorti della Pallacanestro Cantù possano essere davvero a rischio. Sapete cosa penso? Che a Cantù non solo non c'è chi potrebbe comprarla, questa società, ma nemmeno chi potrebbe accettarla in regalo per poi gestirla».


Corrado fa una riflessione ambientale:
«Lungi da me fare paragoni tra gestioni diverse (tra l'altro la gestione dei Cremascoli ha portato grandi risultati, e vano applauditi). Noto solo un particolare che non gioca a loro favore: lo choc è montato a dismisura anche per il fatto che le ambizioni sono salite, la gente si aspetta sempre di più e il salto all'indietro nello scoprire la realtà, è stato più duro».


E Corrado esclude la possibilità di tornare in sella:
«Per carità. Dopo la scomparsa di mia moglie mi sono passate tute le passioni. Non succederà».


Un consiglio ai Cremascoli?
«Hanno detto che non ripeteranno più certi appelli. Beh, invece io qualche rinfrescatina alla memoria ogni tanto gliela darei...».