Fa bene Brindisi ad attendere un playmaker che non matura?

Fa bene Brindisi ad attendere un playmaker che non matura?

Quando c'è da spiegare un brutto momento dell'Enel Brindisi ritorna sempre il motivetto che fa "senza Scott Reynolds". Le assenze del giocatore statunitense sono ormai troppe e sulla Gazzetta di Brindisi Franco De Simone da corpo ai timori che hanno un pò tutti nell'ambiente salentino:

"Una domanda però dovrebbe essere concessa, anche per mettere fine alla voce che vorrebbe, ad esempio, il play Scottie Reynolds prossimo a far ritorno negli Usa, per farsi visitare da medici di sua fiducia il ginocchio infortunato. Mah! Che Scottie soffra di saudade è risaputo. Così come s'è capito che non ami molto fermarsi in un posto per tanto tempo. Nel 2010 «scappò» da Veroli dove rimase da agosto a ottobre. A novembre firmò con Springfield nella D-League. Due anni dopo, il ritorno in Italia, a Brindisi. Si disse di una convivenza non proprio idilliaca con Jonathan Gibson. Da qui un finale di stagione sotto tono. Dopo Brindisi CEZ Nymburk (Rep. Ceca), Hapoel Holon (Israele), BK Krasnye Kryl'ja Samara (Russia) e del Besiktas (Turchia). Quattro squadre in due anni. Che sia un grande giocatore nessun dubbio. Quest'anno ha iniziato bene. E sembrava che tutto dovesse procedere per il meglio. Ora il prolungarsi dello stop dopo l'infortunio. Ecco, è questo suo «mal di pancia» a lasciare un po' perplessi. Sarebbe bello rivederlo domenica in campo già domenica. Per mettere a tacere tutte le illazioni".