Ecco Stefano Sardara, il nuovo presidente della Dinamo Sassari

Fonte: Erika Gallizzi
Ecco Stefano Sardara, il nuovo presidente della Dinamo Sassari

Se l’investitura ufficiale di Stefano Sardara a capo della Dinamo Sassari era avvenuta ieri pomeriggio verso le 16:30 con firme e acquisizioni di quote, questa mattina c’è stato il passaggio di consegne pubblico, in una conferenza stampa convocata in quella che, nell’occasione, è stata la sede societaria della Dinamo per l’ultima volta, ovvero la concessionaria di Luciano Mele, in Viale Porto Torres. Conferenza affollata di giornalisti, operatori e qualche tifoso, nella quale è stato dato ampio spazio a ringraziamenti, saluti, “in bocca al lupo” e buoni propositi, ma anche al chiarimento di alcuni (non tutti) punti rimasti ancora oscuri.
La conferenza è stata aperta dalle parole del presidente uscente Luciano Mele, che ha ringraziato tutti per questi anni passati “insieme” alla Dinamo: “Qualcuno mi ha detto che mi vedeva sorridente. Certo che lo sono, perché la vittoria più importante non è quella ottenuta sul campo contro Siena, contro Bologna o l’aver raggiunto i play-off, ma è l’essere riusciti a far sì che la Dinamo rimanga a Sassari. Questo è stato possibile grazie a tutti i soci. Senza di loro sei anni fa la Dinamo avrebbe cessato la propria attività ed oggi si sarebbe parlato di nulla. Naturalmente, se la squadra è rimasta a Sassari è grazie anche a chi ora, prendendosi una grande responsabilità ed un pesante impegno assunto per continuare a far vivere questa realtà, subentra. Ci siamo rivolti noi a lui, e abbiamo deciso di fare tutti altri sacrifici per arrivare a questa conclusione. A noi non interessava vendere al miglior offerente, noi volevamo solo che la Dinamo continuasse a vivere a Sassari. Io voglio ringraziare tutti: i giornalisti, che in questi anni mi hanno sopportato e chiedo loro scusa se qualche volta ci sono state delle incomprensioni. Grazie perché avete sostenuto la Dinamo ed è chiaro che questa realtà può esistere se e solo se tutti remiamo nella stessa direzione. Ringrazio tutti i soci, tutti gli allenatori di questi anni, i giocatori, i componenti dello staff medico, i collaboratori che si sono prestati con passione incredibile per fare in modo che tutte le cose andassero in un certo modo. Grazie anche agli sponsor che ci hanno sostenuto ed al contributo che tutti gli imprenditori di Sassari che, con la loro piccola o grande pubblicità, ci hanno consentito di sostenere l’impegno e sono convinto che sarà sempre meglio. Quindi, caro Stefano, il prossimo anno andiamo in Eurolega _ e sorride _ Auguro a Stefano di non avere il problema di impegni presi e poi non mantenuti, e che non debba soffrire quello che io ho sofferto in questi anni”.
La parola è poi passata all’ormai ex General Manager, Pinuccio Mele: “Io voglio solo ringraziare tutte le persone che hanno lavorato nella Dinamo. L’ho sempre dichiarato, qualcuno mi ha detto “sei stato bravo, hai lavorato bene”, io dico che se noi abbiamo avuto un merito è stato quello di costruire un bel gruppo di lavoro. Qui c’è Luigi Peruzzu ed io sento di fare una sottolineatura in più in merito a lui, perché tanto del carico che abbiamo portato avanti è stato sulle sue spalle. E cito lui, in rappresentanza di tante altre persone. Poi ci tengo a fare un ringraziamento speciale, un piccolo pensiero, verso una persona che oggi non è qui con noi…Mimì Anselmi. Grazie a tutte le persone che hanno portato avanti la Dinamo. La Dinamo è “tanta roba”, sono tanti impegni. Dietro la partita, che tutti vedono, c’è tanto lavoro giornaliero ed io credo che la Dinamo sia proprio questo, ovvero ciò che non si vede. Poi, mi esprimo a nome di tutti i soci ma mi viene da dire anche di tutti i giocatori, lo staff e quant’altro, ringrazio i tifosi. Hanno rappresentato un aspetto molto importante e, nonostante quello economico sia fondamentale, lo metto per ultimo. E’ stato un aspetto fondamentale il calore che c’è stato intorno alla squadra e io dico una cosa che, negli ultimi anni ho detto ad un po’ di allenatori: Sassari è un posto in cui si sta bene, si lavora bene e si vive bene, perché c’è la parte positiva della pressione, ma non quella negativa. A Sassari hai un pubblico che ti spinge a far bene, ma non c’è un pubblico che ti opprime. Grazie. E voglio dire anche un’altra cosa: per i risultati che la Dinamo ha conseguito negli ultimi anni, con una rincorsa di 50 anni, ma negli ultimi un po’ di più, credo che Sassari meriti un palazzetto più grande, più moderno, una struttura in grado di accogliere la passione della città e di tutta la Sardegna, perché ora gioca in un contesto che è decisamente sottodimensionato rispetto al potenziale che questa piazza ha. Non è una questione di incassi, è il fatto che dispiace tenere la gente fuori”.

Ed ecco il passaggio di…microfono, che simboleggia la consegna delle “chiavi” della potente e preziosa macchina Dinamo. Ecco Stefano Sardara, il nuovo presidente della cinquantunenne società biancoblù: “Partiamo dalla fine. Innanzitutto mi piace rimarcare che il mio primo ringraziamento va alla famiglia Mele ed a tutti i soci. Non è una frase fatta, né di convenienza, ma di sostanza, perché io sono stato gli ultimi 18 mesi dietro le quinte con loro e li ho visti lanciare cellulari quando qualcuno che doveva dar loro risposte non rispondeva, li ho visti mettere all’angolo istituzioni importanti del nostro territorio perché non mantenevano gli impegni. Gli sponsor sono stati ringraziati, giustamente, perché gli sforzi poi son stati fatti, ma non sempre sono stati puntuali. Non esserlo, all’interno di una società sportiva, significa come se voi nella vostra azienda, a fine mese, vi dimenticaste di pagare gli stipendi. La Dinamo è un’azienda, con i giocatori, sicuramente fortunati perché rincorrono un pallone e percepiscono molti più soldi di chi sta dietro una scrivania tutto il giorno, benissimo. Però son stipendi, lavorano e ne hanno diritto. La Dinamo è una società che si è presentata con i conti in ordine, senza nessuno che potesse bussare alla porta dicendo che mancava anche un solo euro e questo, nel panorama sportivo, non è cosa da poco. Questo denota la serietà delle persone che l’hanno gestita e deve essere il punto di partenza, insieme alle risorse, anche in termini di lavoro e di impegno, che la precedente dirigenza ha lasciato. L’elefante che abbiamo davanti è molto grande. Nessuno può mangiarlo da solo, il nostro territorio, almeno in fatto di residenti, non offre gli Abramovic del caso, per cui l’unico modo perché la Dinamo possa rimanere un’eccellenza del nostro territorio è che ognuno faccia la propria parte ed in tanti si suddividano l’impegno. Con tanti, non intendo solo i soci, che per carità sono importanti, ma che possono fare qualcosa ma non possono risolvere tutti i problemi. Sono importanti perché svolgono le attività, ma ci vogliono molti sponsor. Ecco perché noi cercheremo di affrontare il futuro cercando di spezzettare nel freezer l’elefante e mangiarlo pezzo per pezzo. Un ruolo essenziale, ad oggi, lo hanno sicuramente le istituzioni. La Regione, con fatica e secondo ciò che si poteva fare, ha confermato la propria partecipazione. Il Sindaco in prima linea ha accompagnato e gestito tutto questo periodo con grande impegno. L’Assessore regionale Sergio Milia, la Provincia ed il territorio sono stati molto vicini e contiamo sul loro aiuto anche per il futuro”.
Poi è arrivato il momento delle domande dei giornalisti, sia sulla “persona” Stefano Sardara, come presentazione del suo background cestistico e non, sia su assetto societario e primi accenni di mercato: “Ho fatto da sempre l’assicuratore, mio padre era agente di assicurazioni. Ho avuto l’opportunità di stare sempre dentro l’azienda di famiglia e crescere. Dal punto di vista sportivo, sono “nato” col calcio, come credo la maggioranza degli italiani. Il basket l’ho sempre seguito, ho sempre avuto l’opportunità di andare a vedere le partite fin da ragazzino. Quattro o cinque anni fa mi sono avvicinato prima alla Dinamo, grazie all’amicizia con Pinuccio Mele, perché anche all’epoca si era alla ricerca di ulteriori sforzi; io operavo per Axa, compagnia francese nella quale ho trascorso i miei primi vent’anni lavorativi. Da lì son passato all’esperienza in C2 con la Torres Basket, la serie C con la Robur e la B dilettanti. Dall’anno scorso abbiamo aggiunto anche il progetto “Giovanili Sardegna”, quindi da una parte di sponsorizzazione son passato ad una di collaborazione, facendo tra Torres, Robur e Dinamo un unico bacino sportivo delle giovanili per il territorio. E questo progetto proseguirà con sempre maggiore intensità, perché il settore giovanile è necessario in quanto costituisce il polmone verde della squadra e perché in Sardegna abbiamo capacità importanti, che devono essere sviluppate. Diciamo che la Robur diventerà la vera fabbrica a tal fine”.
Per ora Sardara preferisce non entrare nel dettaglio della nuova compagine societaria, ancora “in divenire”, ma sostiene che la cosa importante, in questo momento, è che ci siano gli sponsor.
Il neopresidente della Dinamo ha poi chiarito che, a questo punto, non sarà possibile, per lui, investire nella B dilettanti della Robur, per un discorso molto semplice di risorse che, in questa situazione, devono essere convogliate su un unico progetto. Se la Robur esisterà ancora o se perderà il titolo sportivo ancora non si sa. Sardara preferisce non entrare nell’argomento in quanto sembra possa esserci un gruppo di ex giocatori locali che potrebbe decidere di rilevare e gestire la squadra.
Il direttore sportivo, come già anticipato, sarà Federico Pasquini, mentre della squadra si occuperanno “Meo e Pinuccio” _ come dice con una battuta Stefano Sardara, con immediata risposta di Mele che specifica “io non sarò più il gm della Dinamo”. Non lo sarà, ma di certo la nuova dirigenza manterrà i contatti con lui.
Sempre in merito alla squadra, Sardara ha confermato i contratti degli italiani, lodando la lungimiranza della vecchia dirigenza, vista la difficoltà nel reperimento di atleti italiani, oltre a confermare anche il tentativo di trattenere a Sassari Travis Diener: “Ci stiamo lavorando”. Vaga, invece, la risposta sul cugino Drake, buttata sul discorso economico.
C’è stata anche un domanda piuttosto graffiante su Cellino e, mentre Pinuccio Mele ha detto che era meglio lasciar stare l’argomento, Sardara ha preferito fare delle precisazioni, piuttosto diplomatiche: “Credo che le parole che ci sono arrivate, tra l’altro non firmate da Cellino, ma dal suo legale, siano un evidente errore di comunicazione”.
Martedì è prevista una nuova conferenza stampa, in cui sarà presentata la compagine societaria, mentre mercoledì ci sarà il lancio della campagna abbonamenti, per la quale i prezzi rimangono invariati rispetto alla scorsa stagione: “Chiaramente, tornando al discorso dell’elefante, se io metto una zampa, qualcuno deve mettere un’altra zampa _ ha detto Sardara, augurandosi una risposta massiccia dei tifosi _ I tifosi devono necessariamente trasferire nel concreto quello che è stato detto e fatto in questo mese e mezzo. Per fare la campagna acquisti noi dobbiamo cercare di avere il massimo delle risorse finanziarie. Nessuno ha pensato di toccare il costo degli abbonamenti proprio perché, secondo noi, il nostro primo sponsor sono stati i tifosi, quindi non volevamo chiedere loro, in questo momento, uno sforzo in più. Però ci aspettiamo che la campagna abbonamenti sia massiccia. Ma lasciatemi fare una digressione. Mi è stato chiesto dell’azionariato popolare. Non esiste problema, la società è un vetro trasparente se si vuole fare un azionariato popolare, per essere azionista, noi siamo qua. E questo vale per chiunque volesse entrare come socio perché, lo ripeto, dobbiamo essere tutti compatti e serve l’aiuto di tutti”.
La nuova sede societaria sarà in Viale Umberto 44, nei locali di Reale Mutua. 
Non ci resta che formulare un “in bocca al lupo” alla nuova società, affinchè possa continuare a far esaltare, emozionare, trepidare e gioire lo splendido popolo biancoblù.