Crespi "questa stagione mi ha fatto vivere il mio sogno di allenatore"

"mi piacerebbe vedere gli arbitri fischiare senza guardare al loro nome e alla loro maglia"
Crespi "questa stagione mi ha fatto vivere il mio sogno di allenatore"

Marco Crespi, alla domanda cosa sente di dire ai tifosi senesi: "Mi sento di dire tante cose, ma sarò sintetico. Per prima cosa vanno i complimenti a Milano e complimenti speciali ad Alessandro Gentile che, anche se a Siena non è amato, è stato il vero vincitore di questa finale. C'è stata una squadra vincitrice che ha alzato la coppa, ma penso che c'è stata una squadra vincitrice come esempio, come qualità di lavoro, come desiderio, come emozioni e sicuramente lo è stata Siena.

Secondo, come ho detto ai miei giocatori, da oggi la mia vita cambia in modo drammatico. Da quando avevo 12 anni volevo fare l'allenatore, perché lo pensavo, lo sognavo che fare l'allenatore è vivere tutti i giorni con un gruppo per un obbiettivo in comune. Questa stagione, dopo 40 anni mi ha fatto vivere questo sogno. Da domani dovrò avere un altro sogno.

E per la gente di Siena, ed è l'ultima cosa che vorrei dire... è difficile trovare le parole ... credo che la speciale ovazione che la gente ha dato a me come guida di un gruppo è una sensazione unica, una sensazione che mi fa tremare ogni volta che ci penso... non ora davanti a un microfono ma la mattina quando mi lavo i denti, quando sono arrabbiato perché qualcosa è andato storto, quando sono felice perché guardo il cielo blu.

Voglio dire grazie in un modo solo: era presente mia figlia e lei si è emozionata. Le ho detto che l'emozione che ha sentito in quel momento, tanta gente che vuole bene in un modo meraviglioso, è un ricordo che la accompagnerà per tutta la vita nei momenti difficili.

Di questo anno le cose belle sono state tante, ogni volta che la gente si stupiva di come riuscissimo a giocare con desiderio. E il rammarico è che, pur sottolineando il grande lavoro di Facchini, mi piacerebbe che ogni volta gli arbitri avessero la capacità mentale e tecnica per fischiare i gesti dei giocatori senza guardare al loro nome e alla maglia che portano: in questa finale non sempre è successo".