Bergamaschi: "L'esplosione di Gaines farà volare la Sidigas"

18.12.2014 23:00 di  Massimo Roca   vedi letture
Fonte: Il Mattino
Bergamaschi: "L'esplosione di Gaines farà volare la Sidigas"

La volata per le Final Eight è lanciata: cinque gare, tre in trasferta e due al Paladelmauro. Tre match con formazioni che seguono (Pistoia, Caserta, Varese), e gli spareggi con Cremona e Brindisi. Tutto in meno di un mese a partire da domenica. Si va a Pistoia dell’ex Linton Johnson. I toscani fanno parte del gruppone di sei squadre a quota otto immediatamente alle spalle dei lupi e finora hanno raccolto solo due punti nelle cinque gare disputate al Pala Carrara. Nella volata sarà importante il contributo che potrà offrire il settore esterni e la capacità di ridurre i momenti di black-out. Contro Roma è arrivato il riscatto di “Sundiata”. Il nome del mitologico guerriero africano che unificò il Mali ha avuto il suo effetto evocativo. Gaines ha saputo prendersi la giusta rivincita: dall’assalto finale di Bologna, rintuzzato dal “mestiere” dalla difesa avversaria, al break decisivo a 35” dalla fine contro Roma. Non ci giriamo intorno: in un contesto in cui coach Vitucci chiede moltissimo a sei uomini ed in cui la coppia di lunghi, cifre alla mano, è la migliore del campionato, è evidente che l’equilibrio complessivo di squadra e l’apporto del settore esterni sia la vera chiave su cui focalizzarsi, sia per salire di livello che per avere continuità di rendimento all’interno della stessa gara. Ed in questo, il ruolo di play diventa preminente. Del resto, negli anni passati, le fortune di coach Vitucci si sono legate a due grandi interpreti del ruolo: Marques e Mike Green. L’agente italiano di Gaines, Luigi Bergamaschi, ha la sua idea e fa un’analisi alquanto obiettiva: “Gaines è ancora lontano dall’esprimere il suo potenziale. Non lo nascondiamo, cestisticamente è reduce da un paio di stagioni problematiche. Ha giocato in Cina dove sicuramente non c’è l’approccio richiesto in Europa. L'anno scorso ha avuto una stagione di alti e bassi condizionata dalle difficoltà economiche del Besiktas. Sotto pelle c’è però  il Dna giusto”. L’ex Nba parte ancora in sordina durante i match, ma esce fuori alla distanza dimostrando coraggio, personalità. Manca ancora la continuità: “E’ un giocatore che ha smarrito un po’ il ritmo del basket di livello. Le scelte non sono sempre quelle giuste, ma sta recuperando ed in difesa le sue doti si stanno già apprezzando. La sua crescita sarà il vero acquisto di Avellino”. L’accoppiata con Banks per funzionare avrebbe bisogno di una maggiore specializzazione dei ruoli. L’ex Varese ha ottime doti di passatore e lo sta dimostrando, ma a lui è richiesto qualcosa in più. Nell’ultimo quarto tende a smarrirsi, sebbene contro Roma abbia piazzato un canestro di grandissima fattura nei momenti decisivi: “Conosco molto bene Banks. Non è la classica prima donna, la stella assoluta della squadra. Lo definirei piuttosto “il primo dei gregari”. Le stelle devono essere altre. Se lui ha giocatori importanti intorno, può rendere al massimo. Dovrà essere bravo Vitucci a trovare i giusti equilibri in un complesso dal talento diffuso”. Le difese hanno un occhio di riguardo per lui ed Harper oltre ad avere la furia Anosike da contenere. Se la coperta è corta, è Hanga ad essere sovente sfidato al tiro. L’ungherese non si tira indietro, ma le percentuali non lo assistono. Contro Roma, la Sidigas ha attaccato bene la zona nel primo tempo, ma è evidente che le percentuali dall’arco (Avellino è dodicesima nella specialità) si spera possano salire. Parlare di panchina in un contesto in cui lo starting five assorbe 148 minuti di media sui 200 complessivi non è facile: “Condivido l’idea di Vitucci di puntare su un nucleo di sette elementi. Del resto lo ha già fatto in passato ad Avellino. Ci sono stati tanti esempi di squadre vincenti con gerarchie di questo tipo. Penso al primo Cska di Messina. Sento parlare di Cadougan. E’ un giocatore giovane, così come Trasolini. Non è facile contemplare le loro necessità di giocare con quelle della perfomance immediata richiesta dal campionato e dal coach. In questo momento Avellino non è “calda” sul mercato, come magari lo era un mese fa. Trovare un backup di Gaines non è semplice. C’è il rischio che possa essere troppo ingombrante. Vitucci potrebbe avere bisogno di “specialisti”. Buoni se non buonissimi giocatori in grado di rendere al massimo in pochi minuti e che decidono consapevolmente di calarsi in quel ruolo. E’ evidente che stiamo parlando di una gestione economica diversa dal giovane di belle speranze”.