Avellino, Sampietro: "Battere Trento sarebbe l'apoteosi"

Il presidente della Sidigas pronto ad emozionarsi in vista delle Final Eight. Green l'uomo della svolta, Nunnally la marcia in più
11.02.2016 14:35 di Massimo Roca   vedi letture
Fonte: Il Mattino
Avellino, Sampietro: "Battere Trento sarebbe l'apoteosi"

La Sidigas ci crede. Il proposito è bellicoso: migliorare il record delle sei vittorie consecutive e lanciarsi nel mare aperto delle Final Eight con il vento in poppa. Espugnare il Pala Trento non sarà impresa facile. Ieri è partita la preparazione del match di sabato sera. Assente Ragland: l’americano, colpito dal lutto per la morte della zia, è partito lunedì per gli States. Ritornerà nella giornata di domani. Intanto sale la febbre per le Final Eight. Martedì prossimo al Paladelmauro (ore 20) si farà festa con la presentazione della canotta che sarà indossata a Milano. Nuovo hashtag, #vivilef8, e possibilità di scattare una foto insieme ai cestisti biancoverdi. L’omaggio alla Coppa Italia ed al tricolore sarà la novità semantica della nuova livrea.

L'UOMO DELLA PROVVIDENZA - A commentare il momento magico ci pensa il presidente Giuseppe Sampietro: “Eravamo coscienti che i ragazzi non erano quelli visti nelle prime gare. C’era la consapevolezza che servisse qualcosa per farli rendere al massimo. L’inserimento di Green e Ragland ha cambiato volto alla nostra squadra. Sacripanti è riuscito ad amalgamarli al meglio. Oggi dallo spogliatoio emergono sensazioni positive. Sono compatti, ognuno è al servizio della squadra, gratificato dal proprio ruolo”. Green è il pifferaio magico. “Sarò sincero: qualche incertezza l’abbiamo avuta, così come qualche mormorio dei tifosi c’è stato. Alberani e Sacripanti sono stati risoluti nello spingere per questa scelta. E’ arrivato con grandi motivazioni ed un atteggiamento propositivo. L’impatto è stato differente dalla scorsa stagione. Ha fatto sentire la propria personalità e nei momenti di difficoltà è ritornato ad essere incisivo prendendosi i suoi tiri”. L’intesa con Ragland è uno dei segreti di questa Sidigas: “I due si sono capiti subito senza nessuna gelosia”.

IL CONSIGLIO - Tra i favoriti del presidente c’è Nunnally: “E’ un gruppo di ottimi professionisti e bravi ragazzi. Qualcuno sta vivendo una stagione magica. Nunnally è una scommessa calcolata e vinta. Merito di Nicola Alberani”. Sampietro stravede per il diesse e ritorna anche sulla parentesi Spinelli, l’episodio che forse ha dato un impulso diverso a tutta la macchina operativa. “Non ho compreso fino in fondo la decisione di Spinelli. De Cesare credeva in lui. Ho caldeggiato il nome di Alberani in tempi non sospetti, già al termine della passata stagione. A Roma ha lavorato benissimo. Ero convinto che potesse essere l’uomo giusto per il rilancio del progetto tecnico”.

PUBBLICO - Gli ultimi successi hanno riportato il pubblico al Del Mauro: il target principale di una politica volta a riammagliare il legame con la piazza. “I giocatori devono vivere la città. E’ uno scambio reciproco. Hanno bisogno di essere incoraggiati e di sentire l’apprezzamento per quello che stanno facendo”.

FINALE EIGHT - Le Final Eight, un’opportunità o una parentesi destabilizzante? “Inevitabilmente toglieranno energia, ma abbiamo lavorato, sofferto, gioito per esserci. Se dovessimo andare avanti, non ci dispiacerebbe”. Sampietro non vuole sbilanciarsi, ma il suo entusiasmo è palpabile: “Se dovessimo fare il colpaccio a Trento, sarebbe l’apoteosi. Si arriverebbe a Milano con un carica emotiva senza pari”.

SIDIGAS NONOSTANTE TUTTO - Risultati, entusiasmo ed affetto del pubblico: gli incentivi per Sidigas a continuare su questa strada. “L’impegno della proprietà è encomiabile. Sta affrontando situazioni talvolta scabrose. De Cesare continua a pagare per le gestioni precedenti. Non è piacevole fronteggiare azioni legali poste in essere da creditori che non abbiamo mai avuto il piacere di conoscere. Va ringraziato a vita per quello che ha fatto per la Scandone, al di là dei risultati non all’altezza delle aspettative delle ultime stagioni. Del resto chi ha permesso di alzare l’asticella è stata la Sidigas ed il primo che punta a vincere è lo stesso De Cesare”. Così come i grandi artisti immaginano il giorno del commiato dalle scena, anche lei e l’attuale proprietà avete immaginato questo momento, magari dopo aver raggiunto un grande traguardo? “E’ una voce che qualcuno ha messo in giro anche nel passato. Non c’è nessuna idea di passare la mano”.