Slovenia - Dragic al fianco della giovane sensazione Doncic

Goran Dragic è il leader indiscusso della nazionale slovena. Selezionato nell’All-Star Fiver a EuroBasket 2013 e scelto come miglior sloveno della coppa del mondo FIBA nel 2014, la sua assenza si è fatta sentire a EuroBasket 2015, dove la Slovenia è stata eliminata dalla Lettonia. Tornato nel 2016, aiuta la Slovenia a centrare la qualificazione a FIBA   EuroBasket 2017.

Giochi in nazionale da molto tempo. Che ne pensi della situazione attuale?
Quando cominciai a giocare in nazionale eravamo una tra le squadre più forti d’Europa. Avevamo molti giocatori NBA e altri che stavano facendo molto bene in Europa. Dopo il ritiro di cestisti del calibro di (Rasho) Nesterovic, (Matjaz) Smodis, e (Bostjan) Nachbar abbiamo sofferto un po’. Non siamo riusciti a mantenere la nazionale allo stesso livello per qualche anno. Ora però sappiamo di essere competitivi grazie alla voglia di lottare e ai ragazzi che stanno facendo molto bene in Europa.

Tutti parlano del nuovo fenomeno sloveno, Luka Doncic del Real Madrid. Tu che ne pensi?
È destinato a essere un giocatore molto special. Sta dimostrando tutto il suo talento nell’Eurolega, con numeri da capogiro a soli 17 anni. Giocherò con lui nella prossima estate e gli auguro tutto il meglio e di restare in salute, la cosa più importante. Ha talmente tanto talento che migliorerà ancora.

Ci parli spesso?
Ci parlo ogni tanto. Lo conosco da quando era piccolo visto che giocavo con suo padre. Lui era il raccattapalle durante le nostre gare. Sta facendo la strada giusta ed è in ottime mani, pensando alla grandissima organizzazione di un team come il Real Madrid.

La Slovenia è nel Gruppo A insieme a Finlandia, Francia, Polonia, Grecia e Islanda…
Sono contento del sorteggio. Ci saranno gare interessanti. Le squadre nel nostro gruppo sono molto forti ma dopo quanto fatto vedere nella passata estate e con il talento che abbiamo penso che possiamo giocarcela con tutti.

Qual è l’obiettivo della Slovenia a FIBA EuroBasket 2017?
Prima di tutto passare il turno e poi tutto è possibile. È comunque ancora troppo presto per poter parlare degli Europei. Dipende dalla condizioni in cui arrivano i giocatori.

A Miami una stagione di alti e bassi..
Va bene così. Stiamo cercando un equilibrio migliore. Stiamo giocando molto meglio rispetto alla prima parte della stagione. Siamo partiti con nove giocatori nuovi quindi è normale avere degli alti e bassi e ci vuole tempo prima di riuscire a trovare la giusta alchimia di squadra.

A 30 anni e dopo tante stagioni in NBA cosa ne pensi della tua carriera nel miglior campionato al mondo?
Arrivai in NBA dopo aver giocato in Eurolega. All’inizio è stata dura poi mi sono adattato e ora gioco in modo differente. Ora mi sento un giocatore più completo.