Mondiali Maxibasket: Mario Boni torna in azzurro dopo 20 anni (e a Salonicco)

Mondiali Maxibasket: Mario Boni torna in azzurro dopo 20 anni (e a Salonicco)

(Mario Natucci) - Ci sarà anche Mario Boni con gli azzurri Over 50 di coach Alberto Bucci ai mondiali di maxibasket a Salonicco, in Grecia, in programma dal 12 al 22 luglio. Mario torna a vestire di nuovo la maglia azzurra a vent'anni da quando fu chiamato in nazionale da Ettore Messina. Wikipedia lo definisce un "ex cestista e dirigente sportivo". È vero, è stato commentatore, giornalista televisivo, dirigente. In realtà Mario Boni non è mai stato un ex giocatore. Troppo forte per lui il richiamo del gioco, delle sfide sul parquet. La vita ricomincia a 50 anni, la vera vita per Mario, quella di giocatore, di tiratore micidiale che infiamma i suoi sostenitori e fa venire il magone agli avversari.
Difficile immaginarlo senza la palla in mano, pronto a centrare il canestro. E infatti, a nemmeno un anno dall'annuncio della fine della carriera, dato a Sky Sport 24, eccolo rispondere di sì alla chiamata di coach Alberto Bucci, eccolo far parte della nazionale ufficiale Over 50, decisi a conquistare il titolo mondiale. La carriera di uno dei bomber più amati d'Italia dunque continua.  E, visto che le categorie del maxibasket, di cinque anni in cinque anni, arrivano fino alla Over 75, possiamo prevedere una carriera lunga e piena di soddisfazioni. Anche perché non è più costretto a lottare contro avversario più giovani di lui di 20 o 30 anni, ma finalmente contro pari età.
  Mario torna a vestire la maglia azzurra a vent'anni da quando giocò l'unica partita con la nazionale, un'amichevole a Siena, convocato da Ettore Messina in vista degli Europei del 1993. Ai quali non partecipò. Eppure in quell'anno aveva vinto il titolo di capocannoniere in A, primo italiano a riuscirci 30 anni dopo Dado Lombardi. Come tutte le persone di carattere, Mario Boni ha un temperamento forte, non facile, che forse gli ha precluso le convocazioni in azzurro. Messina ebbe a dire che il suo rimpianto più grande fu di non avergli dato spazio. Che lo meritasse è fuori di dubbio. È il terzo giocatore italiano ad avere superato gli 11.000 punti. Considerando il rapporto fra partite disputate e punti realizzati, è il giocatore italiano che ha segnato più punti in assoluto.   
  In Grecia cercherà di aggiungere un'altra affermazione alle tante della sua lunghissima carriera, unica per durata, numero di successi, dedizione. Mario torna a Salonicco dove ha giocato con la squadra dell'Aris due campionati, dal 1996 al 1998, nei quali  diede un apporto decisivo per la conquista della Coppa Korac e della Coppa di Grecia. Inutile aggiungere che è rimasto nel cuore dei tifosi di Salonicco - così come è successo dovunque ha giocato - soprattutto a Montecatini, a Teramo, a Piacenza -  e i giornali greci gli hanno già dedicato articoli di bentornato.
Coach Alberto Bucci lo ha accolto con gioia fra gli azzurri d'epoca. È l'allenatore che ha la più ricca raccolta di ori e argenti conquistati nelle manifestazioni internazionali del maxibasket. C'è chi ha obiettato che un carattere forte come quello di Boni potrà scontrarsi con quello - altrettanto forte - del coach. Ma Bucci è un vincente, è della stessa razza di Mario Boni, e sono destinati a intendersi. Tutti e due appartengono a una generazione in cui i sacrifici non facevano paura, in cui il basket italiano coglieva successi con i club e con la nazionale in Europa e nel mondo. Da una dozzina d'anni per l'Italia sono vacche magre. Gli unici azzurri che vincono in campo internazionale sono quelli d'epoca, in cui sia Bucci, sia Boni trovano la loro collocazione ideale.