Le dure accuse di Luis Scola alla Federazione argentina

«Non voglio essere complice di qualcosa di oscuro»
25.07.2014 21:40 di  Alessandro Luigi Maggi   vedi letture
Le dure accuse di Luis Scola alla Federazione argentina

Argentina, terra di oscuri fermenti. E di luminose minacce. Luis Scola è simbolo, e quel che dice è legge. «Se non parteciperò al prossimo mondiale sarà per colpa di una gestione orrenda». Sono parole da golpe, colpo di stato di una Federazione schiava della corruzione, e incapace di pagare le assicurazioni dei suoi giocatori NBA. «Non voglio essere complice di qualcosa di oscuro». Manganellata, mentre in Italia (ma è vero, come ogni uomo, ognuno ha la sua realtà) si parla di Hackett, e di una fuga dal ritiro. «Colpevole è chi fa qualcosa di sbagliato, e colpevole è chi pecca di omissione, perché permette che tutto ciò accada». In Argentina, la vergogna del mondiale di calcio del 1978 è ancora viva. Il silenzio degli innocenti. Il silenzio dei colpevoli. «Un paio di anni fa ho iniziato a vedere certe cose, ma avevo ancora qualche dubbio. Oggi non ne ho più. Una volta che si conosce, partecipare significa essere complice. Questo è un circo, e io non posso più giocare». Luis Scola sì, questo sì: un uomo con attributi.