Gianni Petrucci: «Le riforme si fanno confrontandosi...»

Gianni Petrucci: «Le riforme si fanno confrontandosi...»
© foto di Savino Paolella

Il presidente della FIP Gianni Petrucci è intervenuto al Corriere della Sera - dopo il comunicato congiunto con la LBA - per discutere in merito alla costituzione di una Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche voluta dal ministro per lo sport Abodi. «Perché ci deve essere questa sfiducia verso il mondo dello sport? Perché sembra che si debba decidere e scegliere fra Gesù e Barabba?», ha esordito Petrucci. «Prima di ufficializzare un provvedimento si dovrebbe discuterne».

In particolare il presidente FIP ha dichiarato che «si contesta il fatto che la Covisoc nel calcio e la Comtec nel basket siano commissioni formate da membri nominati dalle federazioni. Non si considera però che le loro decisioni sono impugnabili attraverso tre gradi di giudizio, Collegio di Garanzia, Tar del Lazio e Consiglio di Stato e sono vagliate anche dall’Agenzia delle Entrate. Il ministro Abodi? È una bellissima persona, con cui sono in ottimi rapporti. Ma non capisco come possa aver portato avanti il progetto senza informare il Coni: va bene che è stato svuotato di poteri dopo l’avvento di Sport e Salute ma parliamo dell’istituzione che vigila sulle federazioni...».

«Tutti parlano solo di quello [del calcio] ma pensate ai grandi imprenditori che investono nel basket. Qualche nome? Armani, Gavio, Zanetti, Brugnaro, Ferrari e molti altri. Ho una Lega straordinaria guidata da Gandini, meritiamo rispetto: le riforme si fanno confrontandosi preventivamente. Non si impongono. Invece non solo siamo stati tenuti all’oscuro del provvedimento ma personalmente ho appreso dell’iniziativa del governo dalle agenzie di stampa. Ho chiesto a Gravina e quando mi ha confermato la veridicità della notizia mi sono imbufalito», prosegue. "Stupito nonostante l'esperienza? Ho attraversato i mandati di sei capi di governo, Berlusconi due volte, Amato, Prodi, D’Alema, Monti e posso dire con franchezza: si può legiferare ma cum grano salis. Non mi si venga più a parlare di autonomia dello sport perché di certo non viene riconosciuta. Tra poco ci toglieranno anche la giustizia sportiva».

L’Eurolega e la Fiba non avranno nulla da eccepire? «Si rischiano casi clamorosi in cui una squadra teoricamente non avrebbe i requisiti per iscriversi al campionato ma avrebbe accesso alle coppe. Un controsenso».