Fiba World Cup GRUPPO D: Lituania troppo forte, non basta un bel Messico

Nel primo match del girone D vince l'Angola, poi tocca alla Slovenia piegare nettamente l'Australia. In serata la Lituania regola un volenteroso Messico.
30.08.2014 21:55 di Lorenzo Belli   vedi letture
Fiba World Cup GRUPPO D: Lituania troppo forte, non basta un bel Messico

Messico - Lituania 74-87

Incrocio interessante tra i campioni dell'America e i vice-campioni d'Europa, il Messico in questi ultimi due anni ha dimostrato una solidità inanellando una serie sorprendente di affermazioni dal canto suo la Lituania, che ha dovuto rinunciare a Kalnietis in extremis, è sempre una pretendente alle medaglie grazie all'incredibile talento di cui dispone sotto canestro. Avvio frizzante con difese allegre e attacchi precisi e spietati, il Messico oltre alla star Ayon mette in mostra un Cruz scatenato (16-14) mentre la Lituania sfrutta la classe di Valanciunas; quando il gigante dei Raptors si accomoda in panchina i centramericani provano addirittura ad allungare con Zamora e Cruz (25-18), i baltici faticano ma grazie a una tripla di Darjus Lavrinovic sulla sirena evitano un distacco troppo pesante, al 10' è 27-22 per i Tricolor. Le difese non si registrano più di tanto, c'è qualche errore al tiro ma Cruz e Lavrinovic sono sempre ispirati (34-32); è il rientro sul parquet di Motiejunas (e l'uscita di Gutierrez per Stoll) a coincidere con il pareggio baltico a quota 42, i messicani vanno in affanno ma riescono a contenere l'entusiasmo lituano. Al 20' è 41-45 per la compagine allenata da Kazlauskas.    

Grande impatto messicano in avvio di terzo periodo con Cruz e Gutierrez che ribaltano subito l'inerzia (47-51) ma Lituania non si scompone: si affida a un Maciulis in versione "bombardiere" (53-51), chiude meglio in difesa e, sfruttando il quarto fallo di Ayon, inizia a "martellare" sotto canestro con Montiejunas; il Messico si spegne contro la difesa soffocante e i baltici non si fanno pregare scappando sino al 53-67 alla sirena del terzo periodo. I tentativi della Tricolor di rientrare in gara vengono sempre frenati puntualmente dai baltici che 'armano' perfettamente Valanciunas, assoluto padrone dell'area nel parziale conclusivo, che  non sbaglia un tiro dal campo (8/8 finale). Maciulis mette la firma finale: si conclude sul 74-87 per la Lituania.

MESSICO: Stoll 7 (assist), Ramos 4, Martinez 2, J. Gutierrez 13, Ayon 12 (6 rimbalzi), Cruz 21, I. Gutierrez ne, Meza, Hernandez 5, Mendoza 2, Zamora 4, Parada 4.

LITUANIA: Pocius, Juskevicius 8, Kuzminskas, D. Lavrinovic 9, Maciulis 19, Seibutis 4 (5 assist), Jasaitis 9, Montiejunas 15, K. Lavrinovic ne, Jankunas 4, Valanciunas 17 (5 rimbalzi), Vasiliauskas 2.

 

Australia - Slovenia 80-90

Sfida ad alto tasso di interesse specie per l'incrocio tra Goran Dragic e il giovane talento Exum, gli australiani sono fisicamente più prestanti, mentre i "verdi" punteranno molto sulla freschezza dei giovani che aprono 'ufficiosamente' la nuova era della pallacanestro slovena. Avvio equilibrato e frizzante tra le due compagini che dopo solo 4' sono 11-12, la premiata ditta Dragic tenta di creare il primo allungo del match (15-25) e l'Australia per non cedere si affida al lungo degli Spurs Baynes, al termine della prima frazione è 19-27. La Slovenia spinge con Blazic (21-34), Baynes e Dellavedova tentano di ridare fiducia agli "aussie" (30-37) ma Goran Dragic ha voglia di regalare spettacolo e da solo tiene a debita distanza gli avversari (32-42); nelle battute finali del secondo periodo è Ingles a prendersi la scena e fissare il 43-49 con cui si entra negli spogliatoi, di gran lunga il match - fino ad ora - più spettacolare dal punto di vista offensivo con Baynes (13 punti e 4 rimbalzi) e Goran Dragic (15 punti, 5 rimbalzi e 3 assist) grandi protagonisti.    

L'Australia non demorde, scemano i ritmi ma il match non cambia con il solito 'elastico' che porta gli oceanici a contatto per poi vedersi ricacciare indietro, questa volta da Blazic e Klobucar (56-64); David Andersen prova a far valere la sua esperienza sotto le plance, dove si è messo in bella evidenza il giovane gigante Omic nelle file slovene, ma è Zoran Dragic sulla sirena a ristabilire le distanze con il lay up del 60-69. Con il ritorno in campo di Goran Dragic la vittoria imbocca definitivamente la via di Lubiana (62-78), i tentativi di rimonta australiani sono timidi ma permettono di rendere la sconfitta meno vistosa: termina 80-90.

AUSTRALIA: Goulding ne, Broekhoff 9, Gibson, Ingles 12, Newley 13, Dellavedova 3 (5 assist), Bairstow, Exum, Baynes 21 (7 rimbalzi), Andersen 14, Motum 8, Jawai ne.

SLOVENIA: Balazic 10, Slokar 4, Nikolic ne, Prepelic, Muric 5, Blazic 9, Zupan 3, G. Dragic 21 (4 assist), Z. Dragic 10, Lorbek 13, Klobucar 7, Omic 8 (7 rimbalzi)

 

Angola – Corea del Sud 80-69

Forse uno dei match con meno “appeal” dell'intera competizione, ma per Angola e Corea vincere vorrebbe dire centrare il primo obbiettivo mondiale (non uscire con sole sconfitte) e lascerebbe comunque uno spiraglio per sognare gli ottavi di finale. Impatto migliore per i corerani (0-5), poi l'Angola fa la voce grossa e con Cipriano protagonista mette in piedi un controbreak di 14-0 indirizzando il periodo iniziale che si chiude sul 16-6 per gli africani. La Corea si conferma inadeguata a questi livelli e la compagine rosso-nera, ben distribuendo i punti tra tutti, allunga decisa e torna negli spogliatoi avanti per 36-18.

La partita sembra segnata con l'Angola in controllo ma non è così: i coreani registrano la difesa e con un gioco sbarazzino e spregiudicato iniziano a trovare la retina, Kim trova il canestro che li riporta sotto la doppia cifra di svantaggio (48-39) e nel finale del terzo parziale l'entusiasmo degli asiatici prende il sopravvento e si ritrovano quasi a contatto - 52-48 - prima degli ultimi decisivi dieci minuti di gioco. Sono il mancino Moore e Moreira a ristabilire nelle prime schermaglie del parziale dieci punti di distanza (60-50); la Corea del Sud non intende demordere ma una tripla 'assurda' di Cipriano, da circa 9 metri dalla linea laterale, sulla scadere dei 24" sembra essere un segnale inequivocabile (71-69 -3'30"). Cosi è infatti, nelle battute finali non cambia sostanzialmente nulla e la gara inaugurale del girone di Gran Canaria sorride all'Angola che si impone per 80-69 contro i volenterosi coreani. 

ANGOLA: Cipriano 16, Costa 6 (6 assist), Fortes 0, Ndoniema 2, Santos ne, Joaquim 6, Gomes ne, Moore 10, Moreira 16 (10 rimbalzi), Manuel, Barros 10, Mingas 14.

COREA DEL SUD: Moon 8, Park, D. Yang 11, T. Kim, Lee 4, S. Kim 15 (5 assist), Cho 10, H. Yang 3 (5 rimbalzi), Joo Sung Kim 6, Heo, Oh 4, Jongkyu Kim 8.