Fiba World Cup GRUPPO B: Grecia in fuga solitaria, clamoroso Senegal, l'Argentina supera le Filippine

Il live della giornata
01.09.2014 21:09 di Alessandro Luigi Maggi   vedi letture
Fiba World Cup GRUPPO B: Grecia in fuga solitaria, clamoroso Senegal, l'Argentina supera le Filippine

Porto Rico-Grecia 33-41

Porto Rico: Barea 21, Balkman 23, Rivera 10

Grecia: Zisis 19, Antetokounmpo 15, Calathes 14

Nick Calathes e Ioannis Bourousis. Due uomini Olimpia (anche se il primo è rimasto un sogno) trascinano la Grecia contro Porto Rico in un primo tempo comunque complicato. Gli ellenici vogliono il primo posto nel girone (un miracolo viste le assenze, bastino le leggende viventi Diamantidis e Spanoulis). Il prodotto Nba piazza12 punti, il centro cattura 5 rimbalzi e domina. Per Porto Rico, dopo il ko con Senegal, disperati tentativi salvezza, con un Balkman da 12 punti e 4 rimbalzi. Splendido anche l'ex senese Zisis, mentre Papanikolaou, nonostante la chiamata di Houston, conferma la sua orrida stagione: 0 punti con 0/3 al tiro.

Cambiano i protagonisti, ma la Grecia domina e prende il comando solitario del girone dopo una gara senza storia. Porto Rico ha un Balkman da 23 punti, trascinatore di un gruppo che tuttavia va sempre più sul fondo. La Grecia costruisce il successo passo passo, non nelle statistiche pure, ma con un gioco rapido che produce 15 punti in contropiede, contro i 5 degli avversari. Il tutto senza dimenticare l'autentico dominio sotto canestro, con 44 punti dall'area pitturata. Antetokounmpo gioca una ripresa clamorosa con 15 punti: una delle sensazioni di questo Mondiale è proprio lui,

 

Argentina - Filippine 85-81 (22-25, 43-38, 71-61)

Argentina: Scola 19, Mata 17, Hermann, LaProvittola 10

Filippine: De Ocampo 18, Alapag 15, Blatche 14, William 11

Primo quarto: la tripla di Jason Williams del 2-12 vede un'Argentina in chiara difficoltà; d'altronde le filippine non sono squadra-materasso a dispetto della classifica e si è visto che a questi Mondiali molte cose sono possibili. Scola e Campazzo cercano di tenere in piedi la barca sudamericana 12-17 ma De Ocampo e la tripla di Dalistan al 9' valgono +8 degli asiatici, che però prendono il 5-0 finale con la bomba di Hermann 22-25.

Le Filippine ripartono con un 7-0 (22-32), bene l'Argentina a non disunirsi. Scola ribatte Fajardo, poi intorno al 17' cinque punti in fila di Prigioni e Mata ribaltano la situazione 40-36. Blatche ha un sussulto vitale, ma la tripla di Mata allo scadere è di quelle che fanno male 43-38.

LaProvittola e Nocioni spingono una Argentina rinfrancata, Blatche sembra in difficoltà ma con l'aiuto di tre liberi di Tenorio e Norwood arriva al pareggio 48-48 al 24'. Ripartono con un 10-0 i sudamericani 61-51 dopo uno scambio di triple, con il fosforo di Prigioni. 5 punti in fila di Scola valgono il +15, Filippine alle corde: provvidenziali due triple di Alapag, poi l'ultima palla del quarto è di Blatche che fissa il 71-61.

La rincorsa degli asiatici comincia con De Ocampo e Alapag 71-66, timeout Argentina dopo 1'. L'immenso Scola non riesce a tenere però indietro le Filippine che sfiorano ripetutamente il pareggio con Alapag al 35' (79-76) e al 38' (82-81). Blatche stoppa Nocioni, che però si rifà mettendo dentro gli unici canestri del finale, i tre liberi che fissano il punteggio 85-81.

Croazia - Senegal 75-77

La più clamorosa sorpresa di questo mondiale di Spagna è servita. Dopo il successo su Portorico, il Senegal piazza il secondo miracolo e si libera della Croazia, raggiungendo la squadra di Repesa al primo posto in classifica in attesa della gara della Grecia del pomeriggio. 27 punti e 8 rimbalzi per Dieng, che chiude con 40 minuti in campo. Ma il Senegal è emozioni e collettivo, come dimostrano i 15 di Dalmeida e gli 11 di Faye. Croazia disastrosa con il 27% da 3, e un’assenza totale di gioco. Annesso, il 29-33 finale a rimbalzo, con i 10 offensivi concessi.

Croazia-Senegal 75-77

Croazia: Tomic 14 (9r), Bogdanovic 15, Saric 15

Senegal: Dalmeida 15, Faye 11, Dieng 27 (8r)

Senegal d’impatto nel primo quarto, chiuso avanti di due punti grazie al 50% da 3 che diventa 100% per Dalmeida, 2/2 dall’arco. La Croazia presenta subito un Saric sontuoso da 8 punti e 3 rimbalzi (2 assist per non farsi mancare nulla), ma chiude sotto consentendo ben 4 rimbalzi offensivi all’avversario.

+6 Senegal dopo un minuto e mezzo del secondo quarto, +8 sessanta secondi dopo grazie ad un Gourgi Dieng monumentale (per il centro dei T-wolves già doppia doppia sia con Grecia che con Portorico), assolutamente immarcabile e incontenibile per i lunghi di Repesa. Ci pensano allora Bojan Bogdanovic e Ukic a riportare la Croazia sotto, con il -2 di Markota  a 3.50 dalla sirena. Ma il gioco croato non esiste, e complice il tecnico a Simon e la bomba di Ndoye, con 1.42 da giocare il Senegal torna a +9. 22% dall’arco, 8 rimbalzi offensivi concessi. Questo il bilancio negativo della Croazia. 16 punti e 7 rimbalzi per Dieng, il dominatore. Ma anche 20 minuti in campo come il compagno Nodye. Che bel Senegal, ma quando si ricorrerà alla panchina?

Ukic apre il terzo quarto con una bomba vincente, la seconda della gara croata, ma Ndiaye, dopo una palla persa sopra il canestro, umilia Tomic con una stoppata pazzesca in recupero. Una bomba di Ndoye, premia il pigro attacco senegalese, che conserva otto punti di vantaggio dopo tre minuti. Tomic non gira, in piena confusione, e allora tutto passa per il dottor Saric: canestro e fallo, -5 con 6.39, e palla rubata per il contropiede che Bogdanovic vanifica dalla lunetta. Non male per il classe 1994, neoacquisto dell’Anadolu Efes dal Cibona. A 4.20 è sempre lui a piazzare il -1 in entrata. Risalita? No. Ndiaye colpisce in penetrazione, poi stoppa clamorosamente Bogdanovic, e Dieng fissa il nuovo +6 dalla lunetta. Le cose girano per gli africani, e Dalmeida sparecchia la bomba del +8 con 1.13. Senegal avanti, ma nei falli c’è la chiave di lettura del quarto quarto. 3 per Simon, “top” croato. Tra i senegalesi, invece, è emergenza: 3 per Dalmeida, Diop e Faye, 4 per Nidaye. E Dieng prosegue il suo cammino: 30 minuti in campo.

Il neo Pacers Rudez apre dopo un minuto con la bomba del -4, ma Faye segna e subisce il fallo risiglando il +7. 24% da 3, 64% dalla lunetta: questa è la Croazia, che non trova continuità, nonostante la gestione di palla di un Lafayette che cerca di predicare basket, confermandosi l’uomo giusto per il dopo Law al Pireo. I falli per Dieng iniziano ad essere quattro, il Senegal va in difficoltà. Tomic non è in giornata, ma con 12/14 dalla lunetta si può rientrare. Saric manca la bomba del sorpasso con 4.20, Dieng risponde in post basso con il +4. Si entra negli ultimi quattro minuti, un mini supplementare per un Senegal che vuole sognare. Bogdanovic sale in cattedra e risponde a Dieng, Faye inchioda la schiacciata del +6 a 2.50. I croati giocano solo per Bogdanovic, che mette la bomba del -1 quando si entra negli ultimi due minuti. Sulla scadere della sirena dei 24’’ Dieng riporta a +3. E’ un segnale. Il canestro della disperazione, contro la disperazione di un basket, quello croato, che porta ad un’incresciosa bomba fallita da Bogdanovic ad attacco fermo. Il Senegal questa volta fa scadere il cronometro, giocando sempre e solo per il post di Dieng, visto che Faye esce per 5 falli. Bogdanovic e Rudez, in rapida successione falliscono la bomba del pareggio. Ndoye fa 1/2 dalla lunetta, Simon trova Lafayette per la bomba disperata dall’angolo del -1 con 20’’ da giocare. 2/2 dalla lunetta di Dalmeida, il Senegal non fa fallo, Simon sparecchia da 3, Nodye fa 2/2 dalla lunetta e fa esplodere un paese intero.