Varese, Caja: "Restiamo concentrati sull'obiettivo salvezza"

I quattro successi in avvio di girone di ritorno non devono illuderci. La lotta in coda è apertissima.
17.03.2018 11:15 di Massimo Roca   vedi letture
Fonte: Il Mattino
Varese, Caja: "Restiamo concentrati sull'obiettivo salvezza"

La Sidigas domenica sarà di scena a Masnago contro Varese l’ammazzagrandi. La tradizione è a favore dei biancoverdi (ben 9 vittorie) ma di fronte ci sarà l’Openjobmetis di Caja che all’andata sfiorò il colpo al Del Mauro e che in avvio di girone di ritorno ha saputo fermare, in successione, Venezia, Milano, Cantù e Brescia.

Caja, siete partiti a razzo nel girone di ritorno con quattro successi consecutivi. Alla ripresa le sconfitte a Pistoia e Trento. La lunga pausa di tre settimane vi ha tolto qualcosa?

“No, non era quello il nostro livello. Abbiamo compiuto delle autentiche imprese e per definizione le imprese non possono ripetersi in serie. Sarebbe stato velleitario pensare di continuare la striscia. Non siamo Milano. Restiamo una squadra che deve pensare a salvarsi anche sapendo di dover soffrire fino all’ultima giornata”.

Rispetto al match d’andata è una Varese con diverse novità. Larson al posto di Waller, Vene al posto di Hollis, Delas al posto di Pelle. Cos’è cambiato?

Il match di andata ad Avellino è stata la fotografia del nostro campionato. Lo avevamo in pugno a 40 secondi dalla fine, ma non siamo riusciti a portarlo a casa. Cosa che invece ci è riuscita nei quattro successi consecutivi di questo girone di ritorno. Siamo sempre stati competitivi. I cambiamenti sono stati dettati da contingenze esterne: l’infortunio di Waller, le diverse prerogative di Pelle che ha scelto Torino. L’unico cambio vero è stato quello di Hollis. Avevamo la necessità di caratteristiche diverse che stiamo trovando con Vene. Sono contento dei giocatori che sono arrivati. E’ chiaro che non è facile inserirli. C’è chi ci è riuscito più in fretta, come Vene, e chi, come Larson, ci sta mettendo un po’ in più”.

Meno 6 dai playoff e più 6 dall’ultimo posto: dove guardate?

“Guardare verso i playoff mi sembra una presa in giro. Abbiamo delle gare difficili nell’immediato: Avellino e poi la trasferta a Sassari. La salvezza era il nostro obiettivo iniziale e non crediamo di aver preso in giro qualcuno nell’averlo dichiarato anticipatamente. Restiamo di quell’idea con la speranza di arrivare in porto prima dell’ultima giornata”.

La classifica in coda si sta sgranando, come finirà? Sarà lotta a due tra Pesaro e Capo d’Orlando?

“Da 10 a 16 punti sono tutte coinvolte. Reggio forse è già fuori”.

La fiducia della società con il prolungamento del suo contratto fino al 2020 la pone in condizione di programmare. Cosa sta immaginando per la Varese che verrà?

 “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco direbbe Trapattoni. Prima arriviamo al traguardo e poi vedremo. Ho accolto con molto piacere la fiducia della società. Già ci conoscevamo dal 2014/15 poi l’esperienza dell’anno scorso ed il lavoro svolto finora. Dimostra un senso di programmazione che travalica l’emotività del risultato”.

A novembre dichiarò che Avellino era una squadra che sarebbe venuta fuori tra dicembre e gennaio. Domenica che squadra ritroverà?

“Fui buon profeta. Ha chiuso in testa il girone di andata. Non cambio la mia opinione. E’ una squadra di livello, formata da ottimi giocatori. Può contare su due professionisti che aiutano a crescere come Alberani e Sacripanti. E’ chiaro che in una stagione ci sono momenti di apice e di calo. Anche Venezia e Milano li hanno attraversati. Sono pronto a scommettere che lo scudetto sarà un affare tra queste tre squadre”.

Domenica scorsa il ritorno di Lawal: la personalità non gli manca. Quanto potrà incidere?

“Sarà un’aggiunta importante. Non è semplice rientrare dopo un anno e mezzo. E’ una gran bella polizza assicurativa in un contesto ed in settore lunghi già ben fornito con Fesenko e con il prossimo rientro di Ndiaye”.

La Sidigas è l’unica ad aver rinunciato al mercato in corsa: una mosca bianca. Scelta condivisibile?

“E’ un dubbio amletico. E’ un po’ come quando nella gestione delle gare della sua Juve, mister Allegri decide di inserire due elementi a gara in corso: ha sbagliato prima o fatto bene dopo? Avere fiducia nelle proprie scelte e nel proprio lavoro è una cosa auspicabile. Noi abbiamo tre cambi, ma in realtà, ripeto, solo uno ha una ben precisa matrice tecnica”.

Il match di Minsk potrà pesare?

“Avellino è attrezzata e rodata al doppio impegno. E’ un aspetto che poteva condizionare in avvio o quando hai un giorno in meno per riposare se giochi di giovedì o addirittura di venerdì. Mercoledì è già lontano e loro avranno ritrovato entusiasmo dopo i successi con Brindisi ed il passaggio del turno in coppa”.