Umana Venezia, alla scoperta di Josh Owens: 'Per me il basket è terapeutico'

Umana Venezia, alla scoperta di Josh Owens: 'Per me il basket è terapeutico'

Alla scoperta di Josh 'Jo' Owens, nuovo pivot della Umana Venezia. Soprannome? la maggior parte dei miei compagni mi chiamano semplicemente JO. I soprannomi più divertenti che ho avuto in vita mia sono: “Mr President” “Joe College” e “Cyborg” Miglior qualità in campo? concludere l’azione al ferro (e anche sopra il ferro) Miglior qualità fuori dal campo? la simpatia Difetto fuori dal campo? alle volte analizzo troppo approfonditamente le decisioni da prendere Idolo sportivo? Kevin Garnett e Serena Williams

Il compagno di squadra più importante della tua carriera? Carlon Brown e Justin Harper. Ho giocato contro Carlon al College. Poi ho giocato insieme a loro durante la Summer League Nba nel mio anno da Rookie, con Carlon agli Charlotte Bobcats e con Justin agli Orlando Magic. Abbiamo tutti e tre finito quella stagione nella stessa squadra di Nba D-League a Boise, in Idaho. L’anno successivo abbiamo giocato ancora insieme nell’Hapoel Tel Aviv. Ho avuto la fortuna di crescere insieme a loro imparando tanto della vita e della pallacanestro.

Il miglior scherzo fatto o subito in spogliatoio? un anno ho avuto un gruppo di compagni che se lasciavi le scarpe incustodite dopo l’allenamento le lanciavano il più lontano possibile verso le tribune. Era uno scherzo sempre divertente, a meno che le scarpe non fossero le tue! Quando e perché hai iniziato a giocare a basket? A 6 anni grazie al mio fratello maggiore C’è un campo particolare che non dimenticherai mai e dove giocavi con i tuoi amici/compagni nel tempo libero? Ci sono alcuni campi da basket che non dimenticherò mai. Quando da piccolo mi sono trasferito in Georgia, mio padre costruì un canestro da basket nel vialetto di casa per me e mio fratello. Saremmo stati tutto il giorno a giocare. In quel periodo c’era anche una palestra ad Atlanta chiamata “Run N’ Shoot” (Corri e tira). Tutte le domeniche mattina quando mio papà era disponibile, ci portava lì dove facevamo allenamento e ci confrontavamo con altri atleti. La palestra aveva sette campi sotto un unico tetto e l’obiettivo di tutti era quello di essere scelti per giocare sul campo principale, dove giocavano i migliori.

Un aggettivo per descrivere la pallacanestro? Terapeutica Gli allenatori più importanti della tua carriera? Jay Tilton (High School: Phillips Exeter Academy) e Johnny Dawkins (College: Stanford). Jay mi ha aiutato a trovare fiducia in me stesso dandomi le motivazioni per diventare un giocatore migliore. Johnny invece,non solo mi metteva sempre alla prova ma mi ha insegnato come diventare un professionista in campo e fuori. Mi ha inoltre insegnato come lavorare sulla mia efficienza di gioco, senza perdere tempo ed energie.

Cosa ti piace di più del campionato italiano? Come giocatore di basket mi piace la competitività della Lega dalle squadre che lottano per il titolo a quelle che giocano per non retrocedere. Guardandolo da fuori invece, mi affascinano storia e passione delle città coinvolte. Come immagini l’avventura europea dell’Umana Reyer? Sono davvero emozionato dell’esperienza europea che ci aspetta, specialmente per l’opportunità di giocare contro alcuni dei migliori team d’Europa in Eurocup. Guardando alla nuova stagione io approccio sempre con la stessa mentalità. Non pongo alcun limite su ciò che credo potremo raggiungere, lavoreremo giorno dopo giorno per migliorarci di continuo.

Affrontare squadra importanti sia in campionato che in coppa può aiutare l’affiatamento e la confidenza della squadra? Essendo un competitivo, voglio sempre giocare contro i migliori al loro meglio. Credo che giocando in Serie A e in Eurocup abbiamo l’opportunità di giocare contro grandi squadre ma ancora più importante di imparare e crescere più velocemente come squadra Secondo te giocare in palazzetti come quelli che troveremo in Europa può esaltare la squadra o potrebbe essere un fattore che aumenta la difficoltà dell’impegno? I palazzetti importanti mi eccitano sempre! Credo che un’atmosfera calda e infuocata tiri fuori il meglio dai giocatori. Non c’è nulla di più bello che fare una gran giocata causando il silenzio del tifo avversario oppure l’esplosione del tuo palazzetto quando giochi in casa

Sposato/Fidanzato? Single Hai Social Network? Quale usi di più? Ho Instagram (j_cowens) e Twitter (j_cowens). Ho anche un blog www.twodof.wordpress.com che sto sviluppando verso un nuovo orientamento. Non mi piace scrivere di pallacanestro durante la stagione quindi magari inizierò a scrivere sulla vita fuori dal campo. Il mio social network preferito è Instagram. Mi diverte la fotografia e mi piace condividere alcuni momenti dei miei viaggi e della mia vita fuori dal campo insieme a famiglia e amici in america e ai tifosi durante la stagione Città, film e piatto preferito: Non ho una città preferita. Viaggio abbastanza quindi mi sono innamorato di alcune. Ci sono alcuni film che mi sono davvero piaciuti ma il migliore che ho visto è stato “Inception”. Il mio piatto preferito è “Penang Thai Chicken Curry”, l’ho provato per la prima volta a Tel Aviv un paio d’anni da e non ho più potuto farne a meno.

Che squadra tifavi da piccolo? Quando eravamo piccoli io e mio fratello eravamo pazzi per gli Orlando Magic. Erano abbastanza di moda negli anni novanta con Penny Hardaway e Shaq Tatuaggi? Nessuno Suoni strumenti musicali? Quand’ero giovane suonavo la tromba Cosa avresti fatto nella vita se non avessi giocato a basket? Probabilmente avrei seguito il mio interesse nel design. Da bambino amavo disegnare macchine, automobili e scarpe. Il design del prodotto sarebbe stata la mia strada naturale se non avessi giocato a basket.

Cosa pensi farai a fine carriera? Vorrei frequentare un Master in Business Administration, possibilmente collegato con un programma di design. In questi giorni sto approfondendo la conoscenza di investimenti, sviluppi immobiliari, media e tutte le sfacettature del buon design. La carriera da cestista non posso sapere come si svilupperà, ma anche da giocatore voglio sforzarmi ad aiutare gli altri e fare da mentore. Sono stato molto fortunato in vita mia ad incontrare tante persone generose che hanno dedicato a me tempo, energie e risorse aiutandomi ad arrivare dove sono ora. Nel futuro vorrei ricambiare e fare lo stesso.

Hai un tuo motto personale? Ne ho un po’, non riesco a sceglierne uno. “Non sibi” “The journey is the reward” (Il viaggio è la ricompensa) “Let go and let God” “Have more than you show, speak less than you know” (Possiedi più di ciò che mostri, parla meno di ciò che sai” Chi conosci dell’attuale staff e roster dell’Umana Reyer? Due anni fa ho partecipato a un Training Camp con la Montepaschi Siena prima di firmare a Tel Aviv. Jeff, Ben e Tomas giocavano in quella squadra. Durante quell’esperienza ho avuto modo di conoscerli bene e lavorare con loro. Jeff è un grande tiratore e un grande atleta, Ben è un sontuoso difensore e Tomas è una calamita di qualità ed esperienza.

Sei mai stato a Venezia? Cosa sai della Città? La scorsa stagione ho visitato Venezia due volte, una da solo e una con mia madre. So che è ricca di tradizioni, storia ed arte. So anche che è facile perdersi. Hai seguito i playoff dell’Umana Reyer l’anno scorso? Ero deluso da come era finita la stagione a Trento. Non sono solito seguire la pallacanestro dopo che la mia stagione è finita perché trovo frustrante non poter giocare. Detto questo ho guardato un paio di partite di ogni serie playoff

Cosa sai dei tifosi dell’Umana Reyer? Non so tantissimo però so che sono rumorosi e parecchio legati al Club. Ovunque abbia giocato sono sempre stato consapevole dell’importanza dei sostenitori durante le partite. Nella mia mente i tifosi sono un aggiunta alla squadra. Ci danno energia e supporto. Per questo ho sempre apprezzato i tifosi in ogni squadra io abbia giocato Sai che l’Umana Reyer ha anche prima squadra e settore giovanile femminile? Andrai a tifare per le ragazze come loro faranno per voi? Conosco il reparto femminile della Reyer. Mi sono sempre divertito a tifare le squadre del club in cui ho giocato, specialmente quelle giovanili. Non vedo loro di seguire le loro partite ed esultare insieme a loro.