Stefano Coppa e Varese "adesso almeno diteci bravi"

Stefano Coppa e Varese "adesso almeno diteci bravi"

Un futuro prossimo di grande spessore per la Pallacanestro Varese, vicina com'è alla Final Four di Chalon e a un passo dai playoff. Incerto, difficile, ma sempre un passo che solo pochi mesi fa sembrava impossibile perfino da immaginare: ecco lo Stefano Coppa-pensiero per la penna di Fabio Gandini de La Provincia di Varese.

Dica la verità: se lo aspettava un finale di stagione così? "Posso dire di non aver mai smesso di crederci, anche nei momenti difficili. Arrivare a una tale solidità mentale, però, francamente è una cosa che è andata oltre le mie aspettative. Siamo diventati un rebus per le squadre che ci incontrano e il merito va allo staff tecnico, composto di "medici" incredibili e capaci di trovare sempre una soluzione. E, con ciò, sono state gettate anche le basi per il prossimo anno: questo mi rende più sereno. I playoff rimangono una missione non semplice...

Siamo legati ai risultati degli altri, perché le partite che abbiamo perso durante il campionato pesano e non poco. Se dovessimo agguantare le prime otto posizioni lo avremmo ampiamente meritato, in caso contrario complimenti agli altri. Io, intanto, l'altra sera ho mandato un messaggio al presidente di Sassari, Stefano Sardara: "Va bene che avete perso contro Pistoia, ma non fate scherzi contro Milano".

Quanto crede alla coppa? Mi auguro solo di vedere in campo la squadra ammirata negli ultimi due mesi. Arriviamo all'appuntamento nelle migliori condizioni fisiche e mentali possibili: vedremo. Per i nostri tifosi sarà una grande occasione e sono già contento di questo.

Consorzio futuro. Il presidente di Varese nel Cuore Castelli ha dichiarato che i risultati del finale di stagione non influiranno sulle decisioni che la proprietà prenderà. E Lei quali sono le sue intenzioni? "Fa bene Alberto a non rispondere sul futuro: quando le bocce saranno ferme ci siederemo intorno a un tavolo e analizzeremo il percorso, a prescindere dai risultati finali. E anch'io farò le mie valutazioni. Ma non ho aspettative, né velleità per quel che mi riguarda: conterà solo il bene della Pallacanestro Varese".

La durezza della stampa, La Provincia in primis... "Io non desidero nessuna scusa e non ho rivincite da prendermi: per essere il presidente della Pallacanestro Varese devi avere le spalle larghe, altrimenti ti conviene fare altro. Tutti hanno il diritto di criticare, anche se i toni potevano essere diversi: alcune cose - come quel "salvateci e togliete il disturbo" - al momento mi hanno dato fastidio, perché qui c'è gente che di pallacanestro ne capisce davvero e non sto parlando di me. Nessuna scusa e nessun carro su cui salire: non ci sono carri, esiste solo una società che deve fare il meglio possibile per le migliaia di tifosi che ha. Solo una cosa mi piacerebbe. Quale? Che ci diceste "bravi" nel caso in cui riuscissimo a centrare determinati traguardi".