Simone Pianigiani e la meraviglia dell'Hapoel Jerusalem

Simone Pianigiani e la meraviglia dell'Hapoel Jerusalem

Ex pluriscudettato coach della Mens Sana Siena, ex Ct della Nazionale azzurra, Simone Pianigiani è, oggi. l'allenatore dell'Hapoel Jerusalem. Un club in forte ascesa e dalle ingenti possibilità economiche, che dal 2013 in mano a Ori Allon, un ebreo che ha fatto fortuna in America nel campo dell'informatica. L'intervista al tecnico italiano la fa Nicola Apicella per La Repubblica.

Estero. "Avevo voglia di lavorare in una realtà in crescita, in un progetto dove non ti chiedono di vincere una partita ma di impostare un percorso. A Gerusalemme abbiamo tutto, un'arena nuova che non ha nulla da invidiare a quelle Nba, 7000 abbonati, una continua energia a spingerti. Gerusalemme è una realtà facile da vivere, tutti parlano inglese, c'è grande fermento culturale. Il rischio attentati? È quello che si vive in tutte le grandi città. Qui hanno vissuto momenti peggiori".

Regolamento. "Abbiamo dovuto tenere conto del regolamento che c'è qui che prevede due israeliani sempre in campo. Ho voluto giocatori capaci di giocare in più ruoli come Jerrells e Dyson, con tanta esperienza europea. Avevamo bisogno di certezze per essere subito pronti".

Amar'e Stoudemire. "Intanto va chiarita questa cosa, Amar'e aveva delle quote del club che ha ceduto quando ha deciso di venire qui. Oggi è solo un giocatore. E una persona particolare. Il suo legame con Israele è forte, si è convertito all'ebraismo, non è qui in vacanza. Mi ha colpito la sua umiltà, la voglia di rimettersi in gioco ogni giorno cercando di capire un mondo che è ovviamente diverso - per regole, spaziature e metro arbitrale - da quello americano. È sempre il primo ad arrivare in palestra e l'ultimo ad andare via. E bello lavorare con gente così".