Sacripanti: "Siamo Cantù, contenti per i playoff ma da qui si parte e si comincia a giocare"

Il tecnico dell'Acquavitasnella ed il ds Della Fiore hanno fatto il punto alla fine del campionato
13.05.2015 13:57 di  Paolo Zerbi   vedi letture
Sacripanti: "Siamo Cantù, contenti per i playoff ma da qui si parte e si comincia a giocare"

La fine della regular season, l'imminente inizio dei playoff. Questa l'occasione della conferenza stampa indetta dalla Pallacanestro Cantù, in cui il direttore sportivo Daniele Della Fiore ed il tecnico Stefano Sacripanti hanno tracciato un'ultieriore bilancio di questa stagione, per i colori biancoblù non ancora terminata. "Siamo contenti per il raggiungimento dei playoff, la stagione è stata sofferta e complicata perché Cantù è piazza dalle tante aspettative. Però devo dire che abbiamo centrato due obiettivi su tre ed in particolare in Europa abbiamo fatto meglio del previsto e forse è stato un po’ sottovalutato. E ora? Non ci accontentiamo, ma siamo anche consci che Venezia ha dimostrato di essere superiore a noi. Ce la giocheremo sul campo", l'esordio di Della Fiore, prima che la palla passasse a Stefano Sacripanti. Un assist che ha permesso al coach biancoblù di fare in primis la sua analisi della stagione: "Al termine del girone d'andata mi sentivo e ci sentivamo in colpa con i tifosi per non aver centrato le Final Eight di Coppa Italia, cui tenevamo moltissimo. Ora però è giusto fare una serie di considerazioni. In primis sul roster, visto che ad inizio anno abbiamo deciso di allestire una squadra molto coraggiosa, con giocatori che non avevano ancora giocato nel nostro campionato ma dove al tempo stesso avevamo visto potenzialità fisiche ed atletiche, consapevoli che con il lavoro si potevano raggiungere gli obiettivi che la società ci aveva chiesto. Il lavoro ci ha portato a fare un'ottima Eurocup con un risultato un po' snobbato, visto che è dalla stagione '90/'91 che Cantù non raggiungeva gli ottavi in quella competizione, iniziando con una gran batosta contro Gran Canaria, ma passando poi due gironi, vincendo nettamente contro il Khimki e giocandocela contro Kazan. Eravamo consapevoli che l'Europa ci dava soddisfazioni ma ci avrebbe tolto qualcosa, ad una squadra che necessitava del lavoro in palestra per crescere. Non è un caso che anche Roma sia la squadra che è andata più avanti in Eurocup ed ora è fuori dai playoff. Con un po' di scetticismo ci siamo chiusi in palestra ed abbiamo fatto un girone di ritorno da quinto posto in classifica, con una vittoria contro Milano di altissimo livello. C'è stata una crescita dei giocatori e di squadra importante, anche se siamo consapevoli che possiamo ancora crescere e commettiamo qualche volta qualche stupidata. Abbiamo cambiato tante soluzioni e per questo devo ringraziare il mio staff, abbiamo inserito un giocatore importante come Metta World Peace, ma ricordiamoci che anche senza di lui avevamo passato due turni di Eurocup. L'ho detto anche ai ragazzi, anche se l'aiuto di Metta è stato senza dubbio importante".

 

Il coach ha poi proseguito parlando della crescita esponenziale del suo roster: "Forse un precampionato esaltante ci aveva un po' illuso anche se eravamo consapevoli delle lacune iniziali di questa squadra. Ora c'è una solidità, soprattutto difensiva, che mi dà delle certezze. E ci sono stati dei cambiamenti che hanno dato i propri frutti. Penso a Johnson-Odom da guardia, alla responsabilità di Stefano Gentile, alla versatilità di Feldeine. Ma soprattutto alla continua ricerca dei lunghi in post basso, che per una squadra di non fini passatori come la nostra è stata la dimostrazione di come l'impegno ci abbia fatto arrivare lontano. Il tutto senza dimenticarci degli altri, penso a Williams che ha iniziato e finito con noi una stagione senza prendersi pause, penso a Jones da specialista difensivo sia sui playmaker che sulle ali grandi, ma soprattutto penso ad Abass nella sua prima stagione da capitano, importante visto che esce dal nostro settore giovanile", prosegue Sacripanti.

 

Con il tecnico che si concentra infine sugli imminenti playoff contro Venezia: "Siamo Cantù e se la memoria non mi inganna negli ultimi quindici anni soltanto in due occasioni non siamo andati ai playoff. Significa che abbiamo un'aspettativa molto grande, da qui si parte per cominciare a giocare e credo che questo i ragazzi l'abbiano capito. La tensione provata nelle ultime sei-sette partite mi ha fatto capire che volevano a tutti i costi i playoff per giocarseli. Quando l'ho capito? Dopo la partita vinta contro Cremona. Non ribaltammo la differenza canestri e per quello i ragazzi in spogliatoio erano tutti incazzati. Ho preso la parola, li ho tranquillizzati, ma ero conscio della loro forza e della loro mentalità. Ora Venezia. Sarà banale ma penso che si può vincere o perdere 3-0. Ora si azzera tutto, sarà determinante la voglia di vincere e soprattutto il saper resettare la mente per giocare ogni due giorni. Venezia è favorita, lo dice la classifica e lo dice la profondità e la qualità del suo roster, composto da giocatori che sanno cosa vuol dire giocare i playoff ed allenati da un allenatore come Recalcati che reputo uno dei migliori nel panorama cestistico. Detto questo, ci siamo arrivati e ci vogliamo provare con tutte le nostre forze".

 

Per una Cantù che ora è vera e propria mina vagante della post season, in una stagione che tra Sassari, Reggio Emilia e Venezia ha cercato in tanti mesi la vera e propria anti-Milano. Così Sacripanti dice la sua, svelando inizialmente le sue volontà: "Giusto o sbagliato che fosse... ci sarebbe piaciuto prendere Milano ai quarti. Ai giocatori sarebbe piaciuto e ci saremmo accoppiati bene pur sapendo che loro sono la squadra più forte del campionato. Ma non sempre la squadra più forte è quella contro cui giochi peggio e la bellezza di un derby sarebbe stata molto affascinante. Dal mio punto di vista penso che Sassari, Reggio Emilia e Venezia abbiano le carte in regola per arrivare fino in fondo e vincere il campionato. Chi l'anti-Milano? Non lo so, ma hanno roster molto profondi. Sassari ora è un po' criticata ma è l'unica che è riuscita a portare a casa dei titoli, Reggio Emilia ha il mix di esperienza ed entusiasmo giovanile che può far molto male e a Venezia penso che l'aggiunta di Pietro Aradori sia il segnale che vogliano crederci fino in fondo. Noi? Dobbiamo pensare soltanto a battere Venezia, perché se non lo faremo saremo a casa. Speriamo di essere bravi, dargli tanto fastidio e... passare noi".

 

Infine uno scambio di battute anche su Metta World Peace, in particolare sul contributo che l'ala ex Los Angeles Lakers potrà dare nella serie playoff: "Si sta rivelando un grande professionista, è arrivato in condizioni non particolarmente brillanti e la gestione che abbiamo fatto è stata buona, per migliorare il suo livello fisico. Ora però c'è una partita ogni due giorni, bisognerà fare molta attenzione dal punto di vista fisico ed infatti parlerò con tutto il mio staff per valutare le migliori soluzioni possibili", chiosa Sacripanti.

 

Sull'operazione Metta World Peace, e sulla possibilità di rivederlo a Cantù anche il prossimo anno, risponde invece il ds Daniele Della Fiore: "Sicuramente è stata un'operazione importante, e sul campo ha fatto sicuramente meglio di Hollis. Ci ha dato una grossa mano e anche un po' di leadership che probabilmente ci mancava. Ovviamente ci ha dato anche un grande impatto mediatico, anche se noi abbiamo fatto la nostra scelta solo in relazione al campo. Sul futuro? Metta è un ragazzo genuino, istintivo, è venuto a Cantù senza sapere cosa aspettarsi dall'Europa ed è rimasto estasiato. Poi ci sono altre cose, c'è un contratto e ci sono mille altri fattori. Non ci siamo solo noi e lo sappiamo. Se ci piacerebbe tenerlo? Assolutamente sì. Se a lui piacerebbe restare? Probabilmente direbbe di sì. Poi siamo consapevoli che ci sono tante altre squadre che lo vorranno. Possibilità di tenerlo? Facciamo i negativi e diciamo che ce ne sono poche, anche se ovviamente speriamo di averlo ancora con noi".