Reyer, Brugnaro:«Venezia in Eurolega da città metropolitana»

In una intervista a Tuttosport il presidente dell'Umana rivendica più spazi per il basket sulla tv di stato e svela gli ambiziosi sogni europei della città
Fonte: Tuttosport
Luigi Brugnaro
Luigi Brugnaro

Luigi Brugnaro è uno dei pochi grandi imprenditori con la voglia di investire e parecchio nel basket italiano alle prese con la crisi. L'ultima dimostrazione è l'ingaggio dell'ex Nba Sasha Vujacic alla Reyer Venezia, targata Umana, la sua Agenzia per il lavoro. Ma Brugnaro nel basket attuale è ben altro: innanzitutto un uomo con idee originali, poi uno che non le manda a dire.

Brugnaro, partiamo dal tifo. Ha scritto una lettera ai sostenitori Reyer per i loro cori anti Treviso.

«E' la mia visione dello sport. Abbiamo una scuola apposita. Voglio stravolgere il concetto di tifo, ma bisogna agire. Credo nel valore formativo dello sport. E credo che lo sport e la scuola, uniti anche, siano valori per far ripartire il Paese, dalla rivalutazione del talento. Puntiamo sui settori giovanili. Abbiamo 22 società con 4500 atleti, vogliamo sviluppare un'idea di rispetto dell'avversario, creare un profilo etico sociale. Non a caso la Reyer ha ottenuto il Certificato etico».

 

 

Sportività: avete lasciato Easley a Caserta prima di affrontare la Juve.

«Dovevamo liberare un Usa. Easley è prima di tutto una gran persona. Che senso avrebbe avuto impedirgli di giocare? Per vincere? Prima la lealtà sportiva e la dignità».

 

Lei ha scritto una dura lettera contro la Rai. Ma il basket non dovrebbe offrire pure un prodotto migliore?

«Non sono d'accordo. Da imprenditore credo che uno debba pubblicizzare un proprio prodotto. La Rai lo ha acquisito e però non abbiamo spazi nei tg e nei programmi di intrattenimento. Credo sia un dovere della Rai concedere spazio perché gli appassionati di basket rappresentano un 15-20% rispetto a quelli di calcio. Ed è uno sport che piace alle famiglie. La Rai ha obblighi nei confronti della collettività. E noi abbiamo un diritto sancito dal contratto. Qualcuno dovrà rispondere alla richiesta con i fatti, siamo pronti pure a una class action. Chiediamo uno spazio proporzionale, che tutti i ragazzi non interessati soltanto a Balotelli (un nome per fare un esempio), possano seguire i loro interessi».

 

Perché investire nel basket?

«Lo sport a mio avviso è la cartina di tornasole di un Paese, deve essere un biglietto da visita dell'Italia. Insegna a perdere e rialzarsi, il sacrificio per arrivare a un risultato, l'impegno per conquistarsi spazio, il rispetto dell'avversario. E il basket è meraviglioso». Ha aiutato Trieste a salvarsi. Crede nei club satellite? «Abbiamo solo dato una mano. Sono favorevole ai club satellite, ma più in generale alle collaborazioni sportiva fuori dal campo. Credo sia fondamentale fare sistema».

 

Tanti club in crisi, obiettivi per la nuova Legabasket con Minucci presidente?

«Creare nuove strutture, c'è una legge, finanziamenti. Poi chi investe deve essere coinvolto, in prima linea per costruire, creare sviluppo. E bisogna dare regole chiare che siano rispettate da tutti. Minucci? Abbiamo dato alla Lega una persona vincente. Le divisioni ci saranno sempre, ma dobbiamo fare più squadra, intorno a un progetto. Dobbiamo smettere di guardarci l'ombelico».

 

Siena rischia di scomparire. Milano cresce in Europa, ma ci mancherà un 2° diritto pluriennale di Eurolega. Bertomeu predilige i grandi centri e Venezia..

«Ci muoviamo per gradi. Ho ristrutturato il palasport di Mestre, spendendo 1.400.000 euro. Con 3509 posti, anziché aumentare il prezzo dei biglietti li abbiamo tenuti tra i più bassi con un sistema di rotazione in prelazione. Vedo grande passione per la squadra femminile e la maschile, le famiglie arrivano alle 16, i bambini giocano nelle aree apposite. Per andare oltre dobbiamo fare sistema sul territorio. Io credo in Venezia metropolitana. Penso che l'Italia debba ripartire dalle eccellenze e questa può esserlo. Già lo è, un nome riconosciuto nel mondo, con 20 milioni di turisti. Al sorteggio europeo per la nostra femminile vedevo esultare i sindaci le cui squadre finivano con noi. Dobbiamo ripartire dal territorio, che comprenda Padova, Treviso, sino a dove c'è continuità. L'area ipotizzata per la nuova arena sarebbe tra Mestre e Marghera, 2200 ettari da bonificare. Allora potremo proporci alla platea europea. Ma servono leggi più chiare e volontà diffusa. E' il mio sogno».

 

Difficile investire sul settore giovanile oggi?

«Per niente, l'obiettivo è arrivare ad avere italiani usciti dal nostro settore giovanile, che si sentano davvero la maglia cucita addosso. Intanto abbiamo raggiunto la finale scudetto Under 19. Ma comunque, i ragazzi che giocano non saranno tutti campioni, ma sono certo che saranno uomini migliori»
 


Piero Guerrini