Pianigiani a Tuttosport: «Vinco con poche regole, ma il dettaglio è decisivo»

30.10.2013 13:12 di  Matteo Marrello  Twitter:    vedi letture
Pianigiani a Tuttosport: «Vinco con poche regole, ma il dettaglio è decisivo»

Il c.t. azzurro Simone Pianigiani in visita alla redazione del quotidiano Tuttosport ha rilasciato una intervista al giornalista Piero Guerrini toccando diversi temi che riguardano il suo ruolo ed il futuro della nzionale italiana:

«Ognuno ha una sua disciplina per prepararsi, - esordisce Pianigiani - quando fa questo lavoro: preparare la partita, studiare la difesa, come intervenire con i time out. E' un lavoro di grande preparazione, devi avere un piano A, un B e anche un C. Quando la squadra fa riscaldamento io e il mio capo assistente restiamo in spogliatoio sino a poco dall'inizio a ripeterci e visualizzare tutto quanto preparato. Serve massima attenzione ai dettagli….«Ricordo una prefazione di Gian Paolo Ormezzano a un libro di Sandro Gamba, ero ragazzino. Nessun mestiere ha una simile miscela tra parlato in inglese e imprecazioni, niente può dare tante scosse emotive. E anche per questo è importante il lavoro di staff Appena chiamo un time out i miei collaboratori in 6-7" mi danno lo indicazioni tra le quali io poi scelgo. La collaborazione è fondamentale. Si vive di flash, se perdi l'attimo per un cambio, magari il giocatore commette il quinto fallo. O subisci un canestro».

 

Il mestiere di c.t. - «A me piacerebbe avere sempre più tempo per preparare le partite e non nego che avevamo puntato molto, studiato molto sul debutto europeo con la Russia, partita che avrebbe potuto farci proseguire nel nostro obiettivo. E' anche una questione di conquista del rispetto altrui. Ricordo Ferguson, parlava della Juve di Lippi come di una squadra che nel tunnel prima di entrare in campo emanava forza, carica».

 

Giocatori di ieri, giocatori di oggi - «Fino a 15 anni fa vedevi tutti i giocatori fare la stessa preparazione, la routine, ma ci sono atleti di 120 chili e di 90, di2,10e 1,85, di 20 o 34 anni. Uno sportivo oggi deve gestirsi per 12 mesi, è sempre in terapia, che significa prevenire, lavorare sui punti deboli, individualizzare il lavoro. Diversificare. Quando allenavo Siena, mentre io facevo la conferenza stampa post partita, il mio staff già preparava una relazione su chi aveva giocato tanto e chi poco, gli acciacchi. Subito dopo mi arrivare un report degli avversari successivi, video compreso. Dopodiché si cominciava a lavorare per quel paio d'ore di allenamento. Una parte, del lavoro dei giocatori, fatto di 8 ore al giorno, dalla propriocezione, alle cure, allenamento o video individuale».

 

La Nazionale ieri e oggi - «Una volta la Nazionale era l'apice da raggiungere. Ora deve dare un'opportunità di crescita, perché abbiamo pochi giocatori che disputano le coppe, si confrontano a livello internazionale. In azzurro si può maturare esperienza. Mi ha fatto piacere sentire da Melli dopo una bella partita di Eurolega che lo ha aiutato l'estate in Nazionale. Dobbiamo convincerci che la nostra eccellenza può emergere lì, nell'allenamento. E' la chiave del futuro anche per i club con cui bisogna lavorare in comune. Io dico loro: una parte del budget viene investita sulle professionalità, anziché sugli ingaggi, miglioreranno pure gli atleti».

 

Daniel Hackett - «Non faccio paragoni con casi  tipo Cassano e Balotelli, non li conosco. Dico però che Daniel ha dichiarato di voler giocare in Nazionale, eravamo d'accordo su tutto, consci della patologia al tendine d'Achille. Dopo 10 giorni non stava bene e per una serie di incomprensioni si è arrivati alla decisione. Hackett e un ragazzo generoso, l'anno prima s'era inserito benissimo. Se uno non vuole venire in Nazionale ha ragione Petrucci. ma se uno ha la volontà e accetta gli standard nostri, può essere un problema di comunicazione. Mi auguro e confido che si risolva».

 

Il basket come un’orchestra jazz - «Curare i fondamentali, il gesto, è doveroso, attraverso sedute individuali e quant'altro, ma la preparazione è la chiave, solo a quel punto il talento può fare la differenza Perché ormai in tutti gli sport si riesce a limitare il talento individuale. Gli sport di squadra sono come orchestre jazz: l’improvvisazione ha  senso se gli altri assecondano, accompagnano. Io sono per poche regole chiare. Se disegno uno schema e poi un campione fa di testa sua e segna? Beh il giorno dopo glielo faccio notare. Ma ormai è diverso, non disegno la conclusione per un giocatore, né una roba complessa, ma una base sulla quale i ragazzi devono muoversi. Il basket è gioco di vantaggi. Devi conquistarli, leggendo cosa ti propone la difesa, poi mantenerli e ampliarli sino ai tiro migliore».

 

Pianigiani e la NBA - «Là si lavora per immagine dei campioni, qui per il tiro migliore. Poi, per dire, lì il tiratore è tutelato, qui Gallinari all'Europeo 2011 mi diceva che di non aver mai preso tante botte. Lì il campione deve prendere un certo numero di tiri, qui se c'è un compagno libero, deve passarla, o glielo faccio notare a video il giorno dopo. Allenare di là? Impossibile ora. non sono ancora andati né Obradovic né Messina. A me interesserebbe un'esperienza come quella di Ettore ai Lakers. nella struttura per cogliere studiare».

 

Wild card e Mondiale - «Spero di fare il Mondiale, lo meritiamo e abbiamo i presupposti. Con 4 wild card due dovrebbero andare all'Europa, noi siamo la prima esclusa, con una squadra in crescita. Il presidente Fip Petrucci lavora molto per l'obiettivo. Si potrebbe programmare per due anni, andando di diritto all'Euro2015. E servirebbe ai giocatori per sopportare la pressione mediatica e ambientale. Del resto pure le qualificazioni rappresenterebbero un ostacolo importante. Spero nella presenza dei nostri Nba che possono diventare 6 con Hackett e Gentile. Amedeo Della Valle? Lo seguiamo, anche per ciò che ha fatto nell'oro Under 20. per certe situazioni tecniche, per la faccia. Andrò in Usa, per fare un giro Nba e proverò a passare da Columbus. Serve una crescita complessiva dei nostri giovani e dobbiamo andare a giocare dove non c'è la pastasciutta».

 

Ecco il video del Forum di Pianigiani a Tuttosport (Fonte: Tuttosport.com)