Paolo Moretti, Varese, Sassari e tante cose

Paolo Moretti, Varese, Sassari e tante cose

Werther Pedrazzi, per il Corriere della Sera, ha intervistato Paolo Moretti che ha trascorso un'ottima domenica dopo che la sua Varese ha guadagnato la salvezza nell'anticipo del sabato. Il tecnico della Openjobmetis si deifinisce nell'occasione: «Pesantemente polemico!».

Varese. "Che venga riconosciuto alla società il merito di aver tenuto la barra dritta, di non aver perso la testa nei momenti di grave difficoltà e di non aver cacciato l'allenatore. Non mi sembra giusto sminuire il presente solo perché c'è stato un grande passato".

FIBA Eurocup. "Chalon è la nostra occasione per stare sul pezzo fino a maggio e per non accontentarci della salvezza acquisita in campionato".

Leucemia. "Non ne avevo mai voluto parlarne prima. Più di 40 giorni al Policlinico di Milano dal professor Lambertenghi, vedendo due miei compagni di camera che se ne andavano... Lì ho chiuso il mio primo libro di sportivo. Avrei potuto riprendere a giocare, ma ogni dolorino che sentivo pensavo al peggio. Paura? Si. Per quello non ripresi. Se uno sportivo perde il coraggio...". Sopravvissuto? "Sì. Mia moglie è la persona che, giorno dopo giorno, mi ha rimesso al mondo".

Sacchetti e Sassari. "Che il prossimo allenatore sia Meo Sacchetti. Lo stimo troppo e so quanto lui ami questa società e questa città. La scorsa estate sembrava fatta: Meo qui e io a Sassari".