Lega A - Segafredo, Baraldi "Il PalaDozza è la nostra casa, ma..."

Fonte: via bolognabasket.it
Lega A - Segafredo, Baraldi "Il PalaDozza è la nostra casa, ma..."

Confermato indirettamente il contatto con Maciulis, giocatore lituano uscito dal Real Madrid ma subito accasatosi al Lokomotiv Kuban (link), nell'intervista che Luca Baraldi ha concesso a Walter Fuochi per La Repubblica. Ma dal rinforzo mancante - che diremmo più completamento roster - alla questione PalaDozza Baraldi ha tante cose da dire.

L’area tecnica, per bocca di Valeriano D’Orta, ha fatto sapere di aver individuato almeno tre possibili rinforzi. Ho in mano la relazione dell’aria tecnica. Cinque nomi. Poi ce n’è pure uno che, un’ora dopo averla ricevuta, ha firmato altrove…
Era Maciulis? Niente nomi, e poi su tutti si può trattare. Ma la società può decidere, appunto, che trattative avviare. Per uomini determinati, a prezzi determinati. Vengano con proposte concrete e il CDA deciderà. Il mandato di sondare il mercato esce dalla società, dunque una volontà c’è. Per una spesa calibrata e non per soldi buttati via. Parlo per la Segafredo: non ci siamo abituati, né per stile né per rispetto dovuto a migliaia di dipendenti. Poi, restiamo solo il 40% della proprietà, e ascolteremo anche gli altri.
Un uomo in più serve? Mi dicono di sì. Poi ho sentito, proprio da D’Orta, che lui è titubante sul raggiungimento dei playoff. Allora sono io a farmi delle domande. Un budget da 4 milioni di euro di stipendi è da playoff, senza titubanze. Se così non è, qualche scelta è stata sbagliata.
Io non sono un intenditore di basket, ma siamo sesti, usciamo da due partite perse incredibilmente, specie a Venezia, e dunque sono fiducioso che la squadra valga le prime otto. Era l’obiettivo dichiarato, siamo in linea.

Obiettivo Europa per l’anno prossimo? Confermo. Vogliamo l’Europa.
Domenica si parlerà di wild card con CEO della Champions League, Patrick Cominos? C’è stato prospettato un incontro, intuisco che il tema sarà quello. La Champions ci onora e ci interessa.
Non sarebbe meglio conquistare la coppa sul campo? Sono d’accordo che esistano strade maestre. Ma se posso avere un salvagente, da dirigente lo piglio.

Obiettivi per l’anno prossimo? Proveremo a salire un altro po’. A costruire una squadra cercando di essere più bravi nella scelta dei giocatori. Il dottor Zanetti parlò di scudetto in 5 anni, ne resterebbero 4. Magari al prossimo giro, entrare nelle quattro. Ma facendo passi misurati e giusti. Perchè se il basket diventa come il calcio, noi a buttare soldi non ci stiamo. E ci fa piacere che i soci ci seguano, coop in testa, e ne ringrazio il dottor Albertini, e la Fondazione. Vorrei pure ricordare che il dottor Zanetti non ha lesinato iniezioni di denari, da maggior azionista nell’aumento di capitale varato, ma anche da main sponsor con apporti significativi.

Quale governance? Per parte nostra, è noto che Segafredo non voglia e anche non possa valicare il 40%. Le coop ci manifestano da tempo di voler ridurre l’impegno, anche se resteranno. Ci vorrebbe un nuovo socio da 15-20%.
Già individuato? No, all’oggi. Un imprenditore della città, capace di unire investimento e passione sarebbe l’ideale. In queste imprese il sentimento è basilare.

La questione Casalecchio? Con Claudio Sabatini permangono rapporti commerciali. Ci siamo parlati sull’eventualità di partite che lascino fuori troppi tifosi. Per domenica contro Milano, per dire, tremila biglietti in più li avremmo venduti. Casalecchio è un’idea, ma la nostra casa resta il PalaDozza.