Lega A - Sassari, Sardara pensa al futuro: la nuova Dinamo dovrà avere istinto killer

"Proviamo a centrare i playoff. Ripartiamo da Spissu, Polonara, Bamforth e Pierre. Sacripanti? Potrebbe interessarci. Siamo preparati al 6+6. Domenica avremo già Bocarelli in squadra".
28.04.2018 11:00 di Massimo Roca   vedi letture
Fonte: Il Mattino
Lega A - Sassari, Sardara pensa al futuro: la nuova Dinamo dovrà avere istinto killer

Un presidente dinamico per la Dinamo: la battuta appare scontata ma non ci sarebbe aggettivo migliore per descrivere Stefano Sardara. Il quaratottenne assicuratore sassarese vive praticamente in simbiosi con la sua creatura che gli regalato due coppe Italia, uno scudetto e la partecipazione all’Eurolega prima che quest’ultima diventasse un golf club esclusivo cancellando il merito sportivo. Due trasferte consecutive, domenica ad Avellino e poi a Trento, quindi la chiusura casalinga contro Pesaro per provare a strappare una posizione nella griglia playoff al termine di una stagione al di sotto delle premesse.

I playoff sono ancora fattibili. Cosa chiede ai suoi ragazzi?

“Ci siamo complicati la vita, dovremo dare qualcosa di più in queste ultime tre gare, a partire da Avellino”.

Siete stati i primi a completare il roster già a fine giugno. La celerità non ha pagato…

“Avevamo costruito un roster con un certo criterio. Siamo entrati in un circolo vizioso sin dall’inizio quando non abbiamo avuto a disposizione Hatcher e Bamforth. Ci siamo ripresi, abbiamo infilato sette successi consecutivi. La sconfitta casalinga con Murcia (una delle quattro semifinaliste della Final Four di Champions in programma dal 4 maggio ad Atene) che ha ribaltato di un punto lo scarto dell’andata, ci ha estromesso dalla competizione e fatto perdere la bussola. E’ arrivato lo stop contro Pesaro. Da lì è diventato tutto più complesso”.

Si riparte da Polonara, Spissu, Bamforth e Pierre. Ci saranno altre conferme?

“Uno degli errori è stato quello di puntare su giocatori non di grandissima esperienza ad eccezione di Hatcher che però ha avuto un rendimento al di sotto delle attese. Non credo che questo nucleo si allargherà ma sono scelte che competeranno al nostro prossimo allenatore”.

In tema di coach si parla del tecnico di Pistoia, Vincenzo Esposito. Markovski è un semplice traghettatore? Potrebbe essere Sacripanti il colpo a sorpresa?

“Zare sta operando in una situazione non facile. Siamo stati chiari con lui. Alla chiusura trarremo le conclusioni. Sacripanti è un grande allenatore. Se fosse sul mercato è un nome che prenderemmo subito in considerazione”.

Come dovrà essere la Dinamo 2018-19?

“Mi auguro che sia una squadra più matura. Pur avendo a disposizione professionisti di talento, ci è mancata la necessaria solidità mentale nei momenti più difficili. Quando perdi una decina di partite all’ultimo tiro non è solo sfortuna. E’ il limite che ti condiziona una stagione vissuta sempre con l’acqua alla gola”.

Quanto pesa l’impegno europeo per formazioni come Sassari ed Avellino?

“Pesa tanto, ma se si vuole restare nella comfort zone non si cresce. Senza l’impegno europeo non si è attrattivi nei confronti dei giocatori migliori. E’ un prezzo che va pagato”.

In estate sono arrivati da Avellino, Jones e Randolph (quest’ultimo passato a Strasburgo con cui ha vinto la coppa di Francia)…

“Ci aspettavamo qualcosa di più da entrambi. Immaginavamo che la parentesi avellinese avesse rappresentato un momento di crescita per due giocatori dall’indiscusso bagaglio tecnico, ma che alla fine si sono rivelati ancora dei rookie soprattutto a livello di tenuta mentale”.

Un italiano in più nel roster, in un contesto dove i giocatori italiani di livello sono pochi e concentrati in pochi club, può comportare un vero stravolgimento nelle strategie di mercato. Come lo affronterete?

“E’ un aspetto che abbiamo già programmato. La nascita della Dinamo Academy a Cagliari in serie A2 ha anche questo scopo: formare alcuni dei nostri italiani di domani. Ad Avellino ce ne sarà già uno: il ventenne Lorenzo Bucarelli, argento con la nazionale juniores ai mondiali dello scorso anno. A Cagliari ha avuto una buona stagione anche Rullo. C’è sempre capitan Devecchi e lo stesso Tavernari. Ovviamente ci guardiamo intorno, ma con queste premesse il 6+6 non ci spaventa”.

D’Ercole in grande spolvero. Sta supplendo alle oggettive carenze di Fitipaldo: un pizzico di rimpianto per averlo lasciato partire?

“Lo abbiamo lasciato andare per affetto nei suoi confronti. E’ un giocatore che merita spazio. Ha testa, talento, voglia, è un uomo spogliatoio. Ogni volta che l’ho abbiamo chiamato in causa ha risposto. Chiedeva giustamente più minuti, ma con l’arrivo di Spissu non li avrebbe avuti”.

C’è qualche giocatore per cui avete duellato con Avellino?

“Mai. Sia con Nicola Alberani che con De Cesare abbiano un ottimo rapporto. Non ci ostacoliamo in sede di mercato”.

Un giocatore che invece toglierebbe già da domenica sera ad Avellino e porterebbe con voi a Sassari?

“Direi più di uno. Hanno un roster lungo e competitivo. A Sassari conosciamo bene Shane Lawal. Rich è un giocatore straordinario. E’ un gruppo che ha saputo metabolizzare i diversi infortuni tenendo botta su due fronti. Ha raggiunto una finale europea ed è tra le prime quattro in campionato”.

Dove arriverà Avellino in questi playoff?

“Può arrivare fino in fondo in un torneo che ha alzato il suo livello rispetto alle ultime stagioni. Si è allargata la forbice con la coda, ma allo stesso tempo la griglia playoff è ancora apertissima per gli ultimi due posti: produrrà accoppiamenti tutt’altro che scontati per i quarti di finale”.