Lega A - Carlos Delfino e Virtus Bologna? Non è il momento di fare uno+uno

Fonte: via bolognabasket.it
Lega A - Carlos Delfino e Virtus Bologna? Non è il momento di fare uno+uno

L'argentino Carlos Delfino, che ieri sera era al PalaDozza per l’evento “Bologna Day – Signori vs Di Vaio”, è stato intervistato da Alessio De Giuseppe per èTv e VMagazine.

Ecco le sue parole: E’ la prima volta che vengo al PalaDozza senza giocare, è strano. Andare a sedersi sul parterre, vedere le tribune, girare un po’, c’è grande nostalgia, sono passati 13 anni dai tempi in cui giocavo qua a Bologna.”

Carlos, l’anno scorso ti accostavano alla Fortitudo, ora alla Virtus, ma la realtà qual è? “La realtà è che io ora sono in Italia perché mia moglie è italiana e i miei due gemelli sono italiani. Dopo che abbiamo finito le vacanze in Argentina siamo venuti qui, ora mi sto allenando con la Virtus. Tempo fa ho giocato con la Fortitudo, il mio passato è biancoblu sono molto attaccato a quei colori. Oggi mi sto allenando con la Virtus per cercare di prendere forma e vedendo in futuro cosa può succedere. Mi voglio ritenere ancora un giocatore di pallacanestro, ho ancora 35 anni e ho ancora voglia di continuare a giocare, voglio capire se il mio corpo mi consente ancora di fare ciò, dopo si vedrà che maglietta, che colori, in che parte del mondo posso farlo e se potrò permettermi di giocare a basket.”

Se si profilasse la concreta realtà di giocare con la Virtus? “Se arrivasse il momento dovrei valutare e vedere. Io non ho mai chiuso nessuna porta. Come detto, ho il mio passato biancoblu e quello non cambia. So che sono girate voci ma sono tutte conseguenze della mia presenza qui a Bologna, d’altronde i miei bimbi vanno a scuola qui e mia moglie vuole stare qua, spendo quindi molto tempo da queste parti, anche volentieri ma il mio cuore è in Argentina, cerco sempre di tornare là in linea di massima. Quando sono a Bologna cerco di lavorare con i fisioterapisti della Fortitudo o con quelli della Virtus. Si vedrà poi cosa succede.”

Ma quindi c’è la possibilità di giocare con la Virtus secondo te o no? Non saprei. Io mi sto allenando solo con loro, ci stiamo facendo un favore reciproco, per ora diciamo così. Mi sono allenato in passato con il preparatore Carlo Voltolini, mi sono trovato molto bene, lui mi ha dato una grandissima mano, e tramite lui e una buona relazione con Ale Ramagli c’è stata la possibilità, visto che la Virtus è un po’ corta con i numeri, per fare allenamento. Quindi io mi alleno per rimettermi in forma, dando loro più profondità negli allenamenti. Ci aiutiamo entrambi ma nulla più. Non c’è niente, non abbiamo neanche mai parlato. Anche perché oggettivamente la Virtus, nella posizione in cui gioco e ho sempre giocato ha dei gran giocatori, con esperienza e grande talento.”

Ma fisicamente come ti senti? “Come un 35enne che è stato fermo molto tempo per infortunio e sta cercando di ritornare. Ho bisogno di tempo, ho bisogno di lavorare e di questo ne sono consapevole. Quando mi sono arrivate certe offerte non ritenevo giusto scendere in campo e non ho voluto giocare. Da inizio novembre non gioco più da nessuna parte, dopo Baskonia nulla più.”

Un tuo giudizio, se le segui, su Virtus e Fortitudo attuali. “Sinceramente, se ti dicessi che le seguo ti direi una bugia. Posso esprimermi sulla Virtus perché mi alleno con loro, e secondo me, al netto di infortuni, sono più che una squadra interessante e possono andare avanti. Hanno tanti punti forti d’attacco. Mi auguro possano andare fino in fondo.
La Fortitudo è il mio passato. Credo che anche i virtussini stessi vorrebbero che la Fortitudo salga in A1, il derby deve tornare, quei tempi devono tornare erano bellissimi, abbiamo tutti nostalgia. Mi auguro che con la squadra attuale, con Matteo Boniciolli come guida, riescano a farlo e magari verrò a vederli, anche perchè devo dire che ritornare al PalaDozza è sempre una grande emozione.”