La fantastica estate 2004 di Roberto Chiacig

30.08.2014 18:50 di  Umberto De Santis   vedi letture
La fantastica estate 2004 di Roberto Chiacig

A 40 anni la carriera di Roberto Chiacig non è ancora finita, è troppo giovane per la Nazionale Over 40 e per cominciare a vivere di ricordi. La sua mente è proiettata al futuro, a questa nuovissima ed inedita versione della Mens Sana 1871 che riparte dalla serie B consapevole delle aspettative che tutti ripongono in questo gruppo, a cominciare da coloro che sono venuti qui a giocare e vivere l'Avventura. Eppure appena dieci anni fa Roberto aveva cominciato una nuova stagione con Recalcati e la Mens Sana e uno scudetto appena cucito sulla maglia...

"Il 2003-04 è stata una stagione in continuo crescendo. Andando avanti, superando ostacoli, ci siamo resi conto che potevamo essere da scudetto e ci abbiamo creduto fino in fondo. E' stata una vittoria di gruppo, di un ambiente positivo e compatto, al punto che la serie finale con la Fortitudo è diventata progressivamente una formalità" ci dice Ghiaccio che il 5 giugno 2004 alza la coppa al cielo in un Palasclavo riempito all'inverosimile, altro che le statistiche ufficiali della Lega.

Una bella estate, il top di carriera cominciata con lo scudetto e proseguita in Nazionale azzurra. La vittoria abbastanza facile sulla Nuova Zelanda, seguita da due sconfitte, di poco, con Serbia e Spagna. Paura di tornare a casa? "Noi invece eravamo tranquilli. L'anno prima agli Europei, da perfetti outsiders, avevamo portato a casa una medaglia nell'incredulità generale. Non sentivamo pressioni particolari. Anche qui la forza del gruppo ci ha spinti avanti". La Cina è avversario rigenerante, poi tocca all'Argentina di Ginobili e Scola, Prigioni e Nocioni. 76-75: all'Italia tocca Puertorico, che nel girone ha battuto nettamente gli USA di Iverson, Wade e Duncan, all'Argentina il lato del tabellone che la porta verso gli Stati Uniti.

"Ma la vera finale per noi è stata la partita in semifinale con la Lituania (100-91), un avversaria fortissima (Macijauskas, Siskaukas, Jasikevicius, ndr)" ricorda Roberto. "Per noi era l'aver raggiunto il maggior risultato di sempre con la Nazionale, se si eccettua la finale del 1980, ma lì mancavano metà squadre per via del boicottaggio. E' stata una gara dove tutti noi azzurri ci siamo superati, abbiamo dato il meglio". Intanto però l'Argentina, superando gli USA, ritornava sulla strada degli Azzurri: "Beh, se avevamo perso nel girone con loro, l'avventura non sarebbe proseguita fino alla finale. Meglio così, loro erano fortissimi. Noi siamo stati sempre in partita, all'OAKA (28 agosto 2014, 43-41 all'intervallo per i sudamericani). Un momento, due triple, quattro tiri in fila sbagliati e la gara è scivolata nelle loro mani nell'ultimo quarto. Un grandissimo argento".

L'estate poi finì con la vittoria nella Supercoppa contro la Benetton Treviso, il 25 settembre. "A quel tempo era poco più che un torneo, un trofeo che fa sempre piacere ma i tifosi negli occhi avevano ancora la vittoria dello scudetto". Contro quella Fortitudo che in panchina aveva un giovanissimo Belinelli. "Grande, ha avuto la capacità di andare da loro (soltanto dieci anni prima non sarebbero stati così aperti verso i giocatori europei), lavorare duro e meritarsi un titolo NBA dopo una stagione straordinaria. Vincere la gara dei tre punti all'All Star Game è un'altra impresa da grande giocatore quale è".

Rumore sul parquet, ci passano avanti i compagni che vanno ad allenarsi, palloni che rimbalzano ossessivi. Si ricomincia da capo. "Vivo a Siena, in qualche modo sono sempre stato qui. le motivazioni non mancano. Questi ragazzi sono fortissimi, hanno una voglia incredibile di lavorare, di giocare, di vincere. Sono dei vincenti, sarà una grande stagione. Tutti si aspettano questo, nessuno può dire se ci riusciremo, dipende da tanti fattori. Certamente sarà dura per noi, ma anche per gli avversari".