L'Italia scopre Laquintana:‭ “‬A Biella per crescere.‭ ‬Porto Capo d'Orlando nel cuore"

27.12.2014 15:40 di Fabrizio Bertè   vedi letture
Tommaso Laquintana
Tommaso Laquintana

Talento, freschezza, vivacità e una maturità non indifferente per un ragazzo di appena 19 anni. E'il breve ritratto di Tommaso Laquintana, playmaker in forza all'Angelico Biella, in prestito dall'Upea Capo d'Orlando.

In un periodo in cui il "Made in Italy" fatica a trovare spazio ad alti livelli, il giovane Tommy sta confermando quanto di buono ha fatto lo scorso anno con la canotta biancazzurra dell'Orlandina Basket, guadagnandosi la partecipazione all'All Star Game 2015 in programma martedì 6 gennaio a Mantova con ben 3048 voti.

«E' stata una bellissima soddisfazione e aver avuto tutte queste preferenze non può che far piacere, ringrazio tutti coloro che mi hanno votato, orlandini compresi, che son sicuro avranno contribuito in maniera massiccia alle votazioni e alla mia conseguente partecipazione all'All Star Game. Darò il massimo per onorare l'impegno del 6 gennaio a Mantova».

Queste le dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni da Tommy Laquintana, tra le piacevoli rivelazioni di questo torneo.

In 13 partite di campionato 12,2 punti di media (46% da due punti, 34% dall'arco e 84% ai tiri liberi) in 27,5 minuti, 1,8 assist, 3,9 rimbalzi e 3,8 falli subiti. In Eurochallenge 6 partite con 13,7 punti di media (50% da due punti, 57% da tre e 75% ai liberi) in 26,2 minuti, 2,5 assist, 2,8 rimbalzi e 3,9 falli subiti per il classe 1995 pugliese. Per i piemontesi ottava posizione in classifica a quota 12 punti dopo 13 giornate in regular season, con l'obiettivo play-off da raggiungere: «Il tecnico Fabio Corbani mi sta dando fiducia, mi sta responsabilizzando maggiormente e mi sta aiutando tantissimo a crescere sotto tutti i punti di vista, sto trovando continuità e sono molto felice - afferma il play pugliese - Stiamo avendo un po' di alti e bassi, è vero, ma è anche vero che abbiamo avuto l'Eurochallenge e giocare due competizioni non è semplice. Contro Torino abbiamo vinto, esprimiamo una buona pallacanestro e a parer mio possiamo giocarcela con tutti. Possiamo puntare ai play-off. Le fatiche dell'Europa si sono sentite, ma è stata un'esperienza bellissima e ci siamo confrontati con compagini di alto livello come Le Mans, siamo usciti a testa alta, ora possiamo concentrarci sul campionato, siamo carichi».

Una stagione spartiacque per Laquintana, in cerca della definitiva consacrazione: «Quest'anno sarà fondamentale per me, sto lavorando tanto per farmi trovare pronto in vista della prossima stagione, voglio dimostrare di che pasta sono fatto e ho una voglia matta di crescere - dichiara il giovane play di Monopoli - Il mio obiettivo è quello di far bene a Biella e di regalare grandi soddisfazioni ai tifosi piemontesi e al tempo stesso vorrei farmi trovare pronto in vista della prossima stagione, mi piacerebbe tornare a Capo d'Orlando, che oramai considero casa mia».

Lo scorso anno per Laquintana una stagione indimenticabile culminata con la convocazione all'Europeo Under 20: «Anche quella una grandissima esperienza, senza dubbio motivo di crescita per me e per i miei compagni, proprio in Nazionale ho conosciuto coach Corbani e mi sono trovato alla grande - continua il playmaker pugliese - Il prossimo anno giocheremo in casa, dobbiamo puntare più in alto, secondo me abbiamo le potenzialità per far bene. Ci sarà da lavorare, ma avremo la spinta del pubblico. Ero nel giro della Nazionale già da due anni, ma la chiamata per l'Europeo in Grecia mi ha dato una maggiore convinzione nei miei mezzi».

Una carriera in ascesa e una storia d'amore, quella tra Tommy e Capo d'Orlando, frutto di una rara congiunzione astrale: «Di Capo ho solo bei ricordi, a partire dalla gente, fino ad arrivare alla città e ai tifosi. Mi sarebbe piaciuto restare anche quest'anno, ma è stato solo un arrivederci. Capo d'Orlando è una città da Serie A, la gente è fantastica, si vive di basket e il pubblico è sempre presente a prescindere dai risultati, sia nel bene che nel male. Lo scorso anno il Poz, assieme a Teo Soragna, Gianluca Basile e Sandro Nicevic, mi ha insegnato tanto. Da loro si può solo imparare, persone di grande spessore, uomini veri e grandi campioni. Per me l'Orlandina raggiungerà la salvezza, ma potrebbe anche ambire ai play-off. Di Capo d'Orlando mi mancano il clima, la gente e gli amici, ci sono diverse similitudini con Monopoli, la mia terra d'origine. Poi mi manca il cibo, una bella granita me la prenderei volentieri. A Biella sto benissimo, gioco, mi diverto e ho legato con tutti, in particolare con l'americano Alan Voskuil, siamo una squadra giovane e ambiziosa».

In chiusura, un pensiero rivolto a Gabriele Fioretti, general manager della Pallacanestro Biella, scomparso lo scorso 29 novembre a soli 39 anni: «Che dire, una persona fantastica. Anche nell'ultimo periodo chiedeva sempre di noi, della squadra e ci è sempre stato vicino. Un genio, cestisticamente parlando, un grande conoscitore di basket. Teneva tanto alla squadra e noi giocheremo e daremo tutto anche per lui».