Italia - Daniel Hackett, simbolo della rabbia agonistica degli azzurri

Italia - Daniel Hackett, simbolo della rabbia agonistica degli azzurri

Sono ormai dimenticati i tempi della fuga dalla Nazionale e perfino del recente infortunio che lo ha fermato nel dicembre scorso mettendo a repentaglio perfino la sua presenza a EuroBasket 2017. Ma Daniel Hackett è qui, nel pieno della maturità sportiva e con la presenza della figlia Victoria, che gli ha dato un pizzico di determinazione in più e tolto qualche titubanza dalla testa. Nell'intervista concessa ad Andrea Barocci per il Corriere dello Sport, di cui riassumiamo alcune parti.

Rabbia agonistica. "Dopo così tanto tempo in cui cerchi di recuperare dopo un infortunio, arrivi al primo incontro con qualcosa dentro che vuoi assolutamente tirare fuori. Vuoi tirare fuori la rabbia, la rabbia agonistica. Non aver potuto fare per così tanti mesi ciò che mi piace di più, giocare a pallacanestro, ed essere stato costretto a guardare e basta, è stato duro..."

Italico riscatto. "Le difficoltà ci sono. Veniamo dalla scorsa estate, quando abbiamo fallito un obiettivo importante (la qualificazione ai Giochi mancata a Torino, ndr). Per questo in tutti noi c'è una grande voglia di riscatto. Siamo arrivati determinati a giocare contro Israele e le cose hanno funzionato. Però, adesso dobbiamo restare umili. L'Ucraina l'abbiamo studiata al video: contro la Germania è stata molto competitiva per tutta la partita: è una squadra fisica, e con buoni tiratori dal perimetro".

Victoria. "Un figlio ti cambia la vita; e a me l'ha cambiata in meglio. Victoria mi ha regalato ancora più amore e felicità. Una ulteriore motivazione per fare bene e renderla orgogliosa del padre quando sarà più grande. Anche al di là del basket".