Intervista a Dusko Savanovic, Bayern Monaco

07.11.2014 18:35 di Simone Sperduto   vedi letture
Intervista a Dusko Savanovic, Bayern Monaco

Duško Savanović (31 anni, 2,04) si racconta ai nostri microfoni: nato a Belgrado e cresciuto nello FMP Zeleznik, è uno degli acquisti più interessanti del Bayern Monaco di quest'anno. Proviene dall'Anadlu Efes dove ha giocato negli ultimi tre anni. L’ala grande serba ha molta esperienza internazionale e aggiunge qualità e sostanza alla squadra.

Ciao Duško, partiamo parlando di che tipo di persona sei fuori dal campo?

Ciao, io? Uff…terribile, non ho amici, sono difficile, sono un tipo davvero depresso..(ride) no no scherzo!...hmm questa è forse una domanda da rivolgere agli altri non a me. Penso di essere una persona realistica. Non sono ottimista e pessimista. Guardo sempre attraverso la realtà. Se sono una brava persona oppure no, chiedilo ai miei compagni di squadra!

Hai cominciato giocando in Serbia, poi Russia, Spagna, Turchia e ora Germania. Che differenze hai notato nei campionati dove hai giocato?

Ci sono tante differenze. Ogni campionato ha un aspetto particolare. Dipende dal budget che hanno le squadre a disposizione, dipende dalla popolarità del basket e dalla cultura della nazione. Il campionato russo è davvero tosto da giocare. Quando ho giocato io in Russia c’era il CSKA Mosca Campione d’Europa, ah davvero un bel campionato! Poi la Spagna, l’ACB, molto probabilmente il miglior campionato d’Europa, si giocava senza molti contatti fisici, ma aveva uno stile di gioco spettacolare con molte schiacciate. In Turchia il ritmo è decisamente più blando ma è un campionato molto duro con giocatori molto forti fisicamente. Ora sono in Germania, per me è un campionato completamente nuovo. Hanno un mix di alcuni giocatori molto forti fisicamente e di alcuni veloci. Qual è il miglior campionato? Mah non saprei, dipende dalla persona e il modo che si ha di giocare. Io sono stato in grado di giocare abbastanza bene in tutti i campionati e penso di poter fare altrettanto bene anche in Germania.

Parliamo del movimento cestistico serbo. Perché secondo te la Serbia ha una nazionale in grado di giocare sempre ad altissimi livelli e di essere tra le migliori d’Europa?

In effetti la Serbia gioca sempre bene. Direi non solo la Serbia ma anche gli altri Stati dell’ex Jugoslavia. Ad esempio anche in Bosnia o in Croazia c’è un’ottima cultura del basket. È forse un qualcosa che rispecchia la vita sociale. Negli ultimi 20 anni a causa anche della guerra i Paesi Balcani non sono riusciti a svilupparsi come magari hanno fatto altri Stati in giro per il mondo. Da bambino non hai i videogiochi, l’unica cosa che hai è la palla e la possibilità di uscire a giocare. Ci sono chiaramente anche tantissimi campi da basket, ogni struttura ha almeno un campetto per giocare a basket. Tutti ci giocano. Fa parte della nostra genetica. Si comincia da bambini. Si gioca a calcio e a basket. Molti adolescenti preferiscono giocare esclusivamente a basket. Penso che questa sia la ragione principale che ci porta ad essere così bravi.

Chi era il tuo giocatore preferito e come hai cominciato a giocare a basket?

Ho cominciato all’età di 12 anni. Volevo imparare, tutti giocavano tre contro tre e volevo imparare per essere poi scelto a giocare, inoltre lo trovavo divertente. Pensavo, un domani voglio esserci anch’io a giocare perché i giovani professionisti venivano da lì, era il primo passo per poi passare nelle squadre. Passo dopo passo, amando questo sport, sono poi riuscito a entrare in una squadra professionistica all’età di 15 anni. Il mio giocatore preferito? Una leggenda del basket serbo, Bodiroga, tra l’altro anche mio amico.