Hackett presenta Cinciarini "Potessi averlo come compagno, sarebbe meglio"

Hackett presenta Cinciarini "Potessi averlo come compagno, sarebbe meglio"

Il Resto del Carlino/edizione Reggio Emilia cartaceo ospita oggi una intervista di Gabriele Gallo a Daniel Hackett, che riportiamo nella sua interezza. Il papà di Daniel, Rudy Hackett, giocò a suo tempo nelle Cantine Riunite e, due giorni prima della partita Grissin Bon-Montepaschi, l'intervista assume un sapore particolare tra presente e amarcord.

GENIO, sregolatezza ma un'indubbia mentalità e un eccezionale attaccamento alla maglia. Tutto questo è Daniel Hackett, 25 anni, figlio d'arte di quel Rudy che vestì anche (per due anni dal 1982 al 1984) la canotta della Pallacanestro Reggiana, a oggi uno dei giocatori italiani più forti e autentico simbolo della Montepaschi Siena. TALMENTE attaccato a piazza del Campo e alla sua verbena dall'essere rimasto in biancoverde nonostante la riduzione dell'ingaggio. Domenica Hackett guiderà i suoi colori contro la Grissin Bon del grande amico, ma rivale sul parquet, Andrea Cinciarini. Entrambi vivono a Pesaro.

-Hackett, la partita tra Reggio Emilia e Siena vive anche dell'incontro-scontro tra due campioni del nostro basket, lei e Cinciarini... «Non vedo l'ora di riabbracciare Andrea. E' sempre un piacere r i vederci, e, a dirla tutta, anche giocarci contro. E' sempre una sfida stimolante».

Anche perché si tratta di un avversario da prendere con le molle... «Un giocatore di grandissima qualità, umane e tecniche, per il quale ho il massimo rispetto. In più è il leader di una squadra che la scorsa stagione ha fatto un gran bel campionato».

Come nasce l'amicizia tra lei e il playmaker biancorosso? «Da bambini. Abbiamo iniziato il minibasket insieme a Pesaro. Sua mamma Cristina poi è stata uno dei miei primi allenatori. Dopo abbiamo percorso uniti la trafila delle giovanili, ed eravamo assieme anche fuori dal campo, nella stessa compagnia. Per me lui è un fratello più che un amico».

Vi sentirete anche in questi giorni, prima della partita? «Penso proprio di sì. Non siamo di quelli che quando devono giocare contro si ignorano. Ci sentiamo spesso, a prescindere da tutto».

Dopo le ultime, e note, polemiche che l'hanno riguardata, ci sono i margini per rivedervi insieme, con la stessa canotta, quella azzurra? «Io lo spero e ci conto. Credo che sarebbe un'ottima cosa per tutta la Nazionale».

Domenica però, almeno per quaranta minuti, la sua "fratellanza" con Cinciarini dovrà lasciarla da parte. Perché la Grissin Bon vorrà riscattarsi dopo la sconfìtta contro Varese... «Lo sappiamo, e ci prepareremo bene. Perché Reggio è squadra tosta, da affrontare con attenzione. Ha tre esterni di assoluto rilievo come White, Karl e Bell. L'asse play-pivot tra Cinciarini e Brunner è tra i migliori della serie A. In più giocheremo in un clima caldissimo».

Se potesse togliere un giocatore alla Grissin Bon, chi sceglierebbe? «Ora direte che lo faccio apposta, perché ho parlato tanto di lui. Invece è un puro fatto tecnico: toglierei Cinciarini perché è il cervello del team, quello che accende la luce. Se potessi averlo come compagno, sarebbe davvero meglio».