ESCLUSIVA - Sani Becirovic: «Arrivato a Sassari, ho capito fin da subito quanto la società fosse...»

09.03.2016 19:04 di Alessandro Palermo   vedi letture
ESCLUSIVA - Sani Becirovic: «Arrivato a Sassari, ho capito fin da subito quanto la società fosse...»

Sani Becirovic, visto a lungo in Italia da giocatore, è attualmente il Vice Allenatore del Panathinaikos. Dove il nativo di Maribor giocò dal 2006 al 2008, vincendo un'Eurolega da protagonista. Il club di Atene è guidato da un altro volto a noi molto noto, Aleksandar "Sasa" Djordjevic. Becirovic è rimasto in Italia per sette anni, vestendo la casacca di diverse squadre di Serie A, tra cui quelle delle due squadre di Bologna: maglia Virtus nella stagione 2001/2002 e Fortitudo nel 2005/2006. Poi, Varese (2004/2005), Virtus Roma (2008/2009), Olimpia Milano (arrivato a stagione in corso, gennaio 2010), Treviso (2011/2012) e, nel finale di stagione, anche quella di Sassari nel 2013, come rinforzo di lusso per i Playoff. Lo sloveno, fece poi ritorno in Italia firmando a sorpresa per la modesta (ma ambiziosa) Forlì nel 2014, causa poi rescindere -dopo appena sei gare giocate- il contratto per problemi finanziari della società. Non andò neppure tanto bene a Piacenza, dove la Guardia firmò ancor più a sorpresa per una società di Silver (terza serie), giocando soltanto nove gare, prima di salutare l'Italia per l'ultima volta da giocatore.
Noi di Pianetabasket.com, lo abbiamo intervistato in Esclusiva per i nostri lettori:

Sani, Lei questa estate ha lasciato il campo per la panchina: come sta andando la sua nuova esperienza da assitant coach? Impara molto da Coach Djordjevic?
"La mia nuova avventura sta andando molto bene, inizialmente ho dovuto adattarmi ad un nuovo modo di pensare ma stando a fianco di un grande allenatore come Sasa tutto ciò e' più semplice."

Nella stagione 2011/2012 era agli ordini proprio di Djordjevic quando giocava per Treviso, com'è rincontrarlo a distanza di tanti anni per svolgere la stessa mansione?
"Per me non e' cambiato assolutamente niente, Io e Sasa abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto di stima e amicizia immutato da allora a oggi."

Un giorno, le farebbe piacere allenare una squadra italiana?
"Certo che mi farebbe piacere, a chi non piacerebbe?"

Ha giocato a Bologna, a Varese, a Roma, a Milano ed a Treviso, tutte piazze storiche del nostro basket. Quale di queste le ha lasciato ricordi più positivi?
"Ognuna di queste città mi ha lasciato ottimi ricordi, sono stati passaggi della mia vita da giocatore che ricordo sempre con piacere. In Italia mi sono sempre trovato bene"

Nella sua seconda esperienza in Italia, se così possiamo dire, ha vestito anche la maglia di Sassari che oggi, a distanza di anni e di tanti sacrifici, è diventata anche lei una piazza importantissima della nostra Pallacanestro. In quelle poche partite che ha giocato con la Dinamo, pensava che un giorno (molto presto) avrebbe potuto conquistare il primo Scudetto? In queste settimane, però, non è che in Sardegna siano tanto felici...
"Appena arrivato a Sassari ho potuto constatare quanto questa società fosse determinata a raggiungere il massimo obbiettivo. Vedendo l'organizzazione e conoscendo tutto lo staff della Dinamo mi ha fatto subito pensare che questo poteva di sicuro trasformarsi da un semplice sogno alla realtà. Mentre per ciò che sta accadendo, mi spiace sapere che le cose non stiano andando così bene."

Negli scorsi giorni a Milano si è festeggiato l'ottantesimo anniversario dell'Olimpia. Se ripensa all'annata con i biancorossi cosa le viene in mente come prima cosa?
"Della mia esperienza a Milano mi rimane un po di amaro in bocca per come e' finita, eravamo veramente un gran bel gruppo e la finale contro Siena poteva avere un altro risultato."

Attualmente, chi è il giocatore che le piace di più dell'Olimpia?
"Il giocatore che mi piace di piu e' sicuramente Ale Gentile. L'ho conosciuto un po' acerbo a Treviso ma in questi anni il suo livello di gioco e' aumentato."
-

Ringraziamo il giocatore e il suo Staff per la straordinaria collaborazione, augurando a Sani una grande carriera da allenatore. Intervista a cura di Alessandro Palermo.