Datome: pronti a stupirvi

sta per cominciare l'avventura azzurra agli Europei
02.09.2013 15:01 di  Umberto De Santis   vedi letture
Fonte: la stampa torino - pietro scibetta
Datome: pronti a stupirvi

Gigi Datome si sente pronto. La Nba lo aspetta a Detroit, ma prima deve idealmente chiudere la sua splendida annata
2012-13 (miglior giocatore del campionato e finale scudetto con Roma) con gli Europei assieme alla Nazionale di Simone Pianigiani. Un impegno che si prospetta durissimo soprattutto alla luce dei pesantissimi infortuni che hanno indebolito la rosa a disposizione.

Avete finito la preparazione con 6 sconfitte nelle ultime 8 gare. Com'è il clima? «Dopo 40 giorni di lavoro arriviamo comunque molto carichi, non vediamo l'ora di giocare. Dobbiamo impegnarci per limitare il gap fisico con i nostri avversari e per questo dovremo muovere molto la palla, essere imprevedibili e togliere loro dei punti di riferimento. Prima di tutto, però,
bisognerà essere molto consistenti in difesa».

Avete incontrato la Grecia di coach Trinchieri. Delle altre avversarie cosa sapete? «Sì, i greci li abbiamo già testati sulla nostra pelle e sono molto forti, gli altri li vedremo nei video e li scopriremo con le informazioni che ci fornirà il nostro staff tecnico. Contro avversari come questi dovremo eliminare gli errori, concedere il meno possibile in contropiede e nei
rimbalzi d'attacco. Così potremo giocarcela».

Avete perso per strada Bargnani, Hackett, Mancinelli, e prima ancora Gallinari. «C'è dispiacere, perché l'Italia perde dei giocatori di valore. Dispiace anche per loro, che avevano lavorato per presentarsi al meglio agli Europei. Non dobbiamo comunque lasciarci condizionare dalle assenze, sarebbe stupido pensarci una volta in campo. Andremo in Slovenia con
12 ottimi giocatori, pensiamo a dare il massimo».

Sarà la cartina di tornasole per gli italiani «del campionato», senza alcuni big? «Un Europeo è una competizione
completamente diversa. Io ho fatto una bellissima stagione a Roma, ad esempio, ma da due anni non gioco l'Eurolega. A questo livello la differenza sta nell'esperienza di queste competizioni, e tra i nostri in pochi ce l'hanno. Questa sarà una bella occasione anche per crescere e arricchirsi tecnicamente».

All'inizio dell'estate le aspettative erano alte. Ora quale obiettivo vi siete prefissati? «Nessuno ci ha messo pressione, ma dobbiamo mettercela da soli per fare il meglio possibile. Il primo traguardo è quello di superare il nostro girone, composto da squadre che puntano alla medaglia. Due anni fa c'erano meno assenze e andò male, pensiamo a dare il meglio con chi c'è».

Tifosi e media: che ambiente sente attorno a questa nazionale? «In giro leggo frustrazione, più a livello mediatico in verità: perché abbiamo avuto infortuni importanti, perché tiriamo male, perché siamo più piccoli dei nostri avversari. Sono  valutazioni che rispetto, non leggo scemenze. Ma datemi dell'inguaribile ottimista: in campo starà a noi dimostrare di essere un gruppo vero nonostante tutto. Spero che dimostreremo di possedere un grande valore morale. Il nostro è un gruppo unito e coach Pianigiani dà fiducia a tutti».

A proposito di ambiente, lei e altri suoi colleghi avete creato un bel seguito di appassionati grazie ai social network. La comunicazione vale almeno quanto i risultati? «I social network sono un modo per passare il tempo e informarsi, ma anche, appunto, per comunicare con i tifosi. Non penso che la credibilità che ho sia data dalla mia presenza su Twitter,
ma che derivi da quello che faccio in campo. Poi se uno si mette a disposizione del movimento anche in quel contesto
è un bene: così avviciniamo la gente ai personaggi, ai giocatori. Ne abbiamo bisogno, perché viviamo una crisi e da
anni non arrivano buoni risultati per l'azzurro. È importante dimostrare simpatia e disponibilità, oltre che dare il 100 per cento sul parquet».

Qual è la sua favorita per questi Europei? «Ho visto molto bene la Grecia, anche perché è composta da gente che ha vinto
l'Eurolega e questo può certamente fare la differenza: sarà difficile vederli sbagliare l'approccio a una partita».

E la Spagna che ha vinto le ultime due edizioni con Sergio Scariolo in panchina? «Non bisogna sottovalutarla. Così come
la Lituania, che mi ha impressionato per la taglia fisica. Poi nel nostro girone ci sono squadre forti e ambiziose: ogni partita sarà questione di dettagli".