Brian Sacchetti: passato, presente, futuro con la Dinamo Sassari

Brian Sacchetti: passato, presente, futuro con la Dinamo Sassari

Un giocatore hard rock, innamorato del basket e dei suoi tifosi, innamorato dei Metallica e un singolo - Nothing Else Matters - tanto da tatuarsi i versi sulla pelle: questo il ritratto che Giovanni Dessole per la Nuova Sardegna fa di Brian Sacchetti. Ecco qualche estratto:

Dinamo, la mia gente. "Ho un contratto con la società, sono felice di onorarlo e come ho detto più volte qui sto benissimo: considero Sassari e la Sardegna casa mia, su questo non ho alcun dubbio. Ho voglia di rivincita dopo una stagione un po' deludente sia dal punto di vista personale che di squadra. Io però non fuggo di certo, resto a Sassari e sono pronto a tornare in campo. A giocare per la Dinamo, e per la mia gente".

Triplete e l'anno dopo. "Impossibile non tornare indietro con il pensiero al triplete. L'apice della storia del Banco e della mia carriera di cestista.. L'ultimo anno è stato tosto, purtroppo i momenti negativi hanno superato i positivi. Quando mio padre è stato esonerato non è stato facile, perché sono un professionista ma anche un figlio: oltre all'aspetto affettivo lui era mio coach da diversi anni. I momenti belli sono ovviamente legati alle vittorie, quella contro Milano all'ultimo secondo o il successo di Reggio Emilia, quando abbiamo violato la loro imbattibilità casalinga. I ricordi però sono importanti. Ti fanno stare bene, a volte male, ma ti aiutano a crescere. Poi volti pagina, e ricominci a scrivere".

Dinamo, i miei risultati. "Se sei anni fa mi avessero detto che, firmando per la Dinamo, avrei vinto due coppe Italia, una Supercoppa e uno scudetto. Il tutto impreziosito dalla partecipazione e all'Eurolega, non ci avrei mai creduto. E' stato un crescendo, un bilancio che è complessivamente positivo al 100%. Potrei scrivere un libro di ricordi... L'emozione del giocare in palazzi dove è stata scritta la storia del basket europeo, i buzzer beater e la gioia che si scatena sul parquet, i "regaz". E poi Giovanni Cherchi e Mimi An-selmi, persone straordinarie cui penso sempre con grande affetto".

Futuro. "La società sta lavorando sulla prossima stagione, anzi non si è mai fermata. Io e i ragazzi dovremo solo farci trovare pronti quando si tratterà di riprendere la palla fra le mani. Ogni campionato è storia a sé, so che è banale dirlo ma è l'esatta rappresentazione della realtà. Basta guardarsi indietro, e pensare agli ultimi anni. Pasquini manager all'inglese? Federico lo scorso anno ha portato grinta e voglia nello spogliatoio. Credo che con lui si possa fare bene".