Andrea Trinchieri: «L'Europa sta sbocciando. In Italia mancano idee»

L'ex coach di Veroli e Cantù si giocherà l'Eurocup ed un posto nella prossima Euroleague contro il Valencia
Andrea Trinchieri
Andrea Trinchieri

Il 1° ed il 7 Maggio prossimi si contenderà l’Eurocup ed un posto nella prossima Euroleague contro il Valencia, Andrea Trinchieri ha parlato alla Gazzetta dello Sport, soffermandosi sulla sua prima doppia esperienza estera in qualità di coach dell’Unics Kazan e c.t. della nazionale greca.

 

Queste le parole di Trinchieri:

 

La finale con Valencia «Sarà uno scontro da Eurolega visto che gli spagnoli, nella Acb, sono secondi solo a Madrid. Del resto, l'Eurolega è il nostro obbiettivo, non l'opportunità che deriva dal vincere l'Eurocup».

 

L’importanza della lingua «Comprendere il russo fa interagire con la gente perché pochi parlano inglese. Siamo una squadra multietnica, un gruppo nuovo, che ha trovato un'idea comune di gioco sforzandosi di capire le necessità di persone che sono a 10,15 mila chilometri da casa.... E' duro lavorare all'estero».

 

Rubli, rubli rubli «Lo stesso giocatore, nello stesso momento della sua carriera, in Russia costa tre volte più che in Italia. Il budget dipende anche dalla richiesta di una dedizione assoluta al lavoro perché in Russia il tempo libero lo passi in viaggio e i momenti personali sono qualche ora ogni tanto. Il clima non aiuta. Gli ingaggi sono proporzionali anche ai sacrifici e alla sofferenza richieste. In Russia tutto è proporzionato alla grandezza del Paese e alle difficoltà che ne derivano. In più non ci sono i proprietari come li intendiamo noi, molti sono apparati statali: il Lokomotiv è delle ferrovie russe, la mia squadra è dello Stato del Tatarstan».

 

L’Italia vista dall’estero «Milano ha fatto una grande stagione di Eurolega e ha messo le cose a posto dopo anni di grandi investimenti. Il rovescio è che c'è riuscita svuotando la grande avversaria, come se Oklahoma City, per battere finalmente Miami, prendesse LeBron e sportivamente non è comprensibile. Sassari ha fatto un'ec celiente stagione di Eurocup, coppa snobbata dagli italiani ma fondamentale perché ti dà la possibilità di attirare giocatori migliori, Cantù è sempre Cantù e poi c'è il miracolo assoluto di Marco Crespi a Siena. Ma la situazione generale non è buona. In Europa sta sbocciando qualcosa: vengo da una serie con la Stella Rossa dove a Belgrado c'erano 24 mila spettatori, ne ha hanno fatti 17 mila nel weekend in Belgio, Milano sta viaggiando a 10 mila e passa a partita. Ma in Italia, se è lasciato da solo, è un prato che non può venir su bene. E' il momento dell'idee che non possono essere solo la nuova Supercoppa a 4 già fatta in Spagna».

 

Verso il divorzio dalla Grecia «Penso che entro un mese verrà annunciata la decisione»

Wild card si, wild card no «Ci sono vantaggi in una decisone o nell'altra. Da una parte, il Mondiale è il Mondiale che partendo con una wild card ha meno pressione, dall'altra fare le qualificazioni permette di far riposare giocatori che da troppi anni passano l'estate in Nazionale e costruire qualcosa per il futuro. Certo il girone con sole tre squadre capitato all'Italia non aiuta: i tornei triangolari li facevamo a Villapizzone».