Siena si spacca in due sul trasferimento della squadra a Firenze per l'Euroleague

12.11.2013 15:33 di Umberto De Santis   vedi letture
Siena si spacca in due sul trasferimento della squadra a Firenze per l'Euroleague

La riflessione nasce dal fatto che lunedì, su un giornale locale di Siena, sono usciti fianco a fianco due articoli diametralmente opposti sul futuro prossimo della Montepaschi Mens Sana Siena. In una si dice che non si molla l'Europa, nell'altra si afferma che è già ora di concentrarsi sul campionato. 4 sconfitte su 4 partite sono una realtà incontrovertibile e si potevano facilmente immaginare, già vedendo il metodo usato per la composizione del roster. La corsa verso le Top 16 era contro il Bayern Monaco, che il suo rinnovamento l'ha fatto a suon di milioni, ma con la concretezza tecnica di trasferire in Baviera il line-up dell'Alba Berlino, sinonimo in Germania di affidabilità ad alti livelli, un pò come fatto da Milano con Siena, se Hackett avesse accettato il trasferimento. Invece ci si è affidati a giocatori nuovi per l’Europa come Green e English, che di tempo per ambientarsi ne hanno ancora bisogno. Tanto è vero che il migliore in campo è quel Josh Carter che è alla quarta stagione europea e crescono le quotazioni di Taylor Rochestie, arrivato al PalaEstra quasi come ripiego.

La partita di Firenze contro l’Olympiacos, secondo comunicazioni ufficiali di Euroleague, ha visto la presenza di 6.755 spettatori. Se come affermato il PalaMandela è stato omologato per 7000 posti a sedere grazie a 500.000,00 euro di lavori pagati dalla Regione Toscana in ossequio ai desideri di Bertomeu, il tutto esaurito non è stato raggiunto: ci piacerebbe vedere il borderò della Siae, per evitare ulteriori discussioni. La stessa partita, guarda caso, si è giocata nella scorsa stagione a Siena e i dati ufficiali di allora parlavano di 4.678 spettatori, e sappiamo tutti che erano molti di più, ma almeno nella forma gli ordini del Prefetto erano stati rispettati. Infatti la quantità di pubblico presente a un evento è regolata da leggi stringenti e nel caso di Siena l’autorità giudiziaria voleva essere formalmente ferrea, ma dire che il palazzetto era stracolmo non è una eresia, con le persone in piedi nell’anello del loggione. E secondo i giornali degli anni Ottanta, in quelle situazioni sono entrati fino a diecimila spettatori: io c’ero e ci credo che eravamo tanti così.

Oggi, su un giornale locale di Siena, esce un articolo che lamenta con Venezia essere sugli spalti meno di 4.000 persone. E che i tifosi organizzati essere circa un centinaio (la maggior parte dei quali non va per principio a Firenze a vedere l’Euroleague, ndr) impegnati per lo più a richiedere agli altri spettatori di fare il tifo. La pochezza, e non me ne vogliano i veneziani, dimostrata dalla Reyer nell’occasione (come i fatti di oggi ci dicono con l’esonero di Mazzon) non potevano spingere nessuno a esasperare un tifo che solo pochi mesi fa era eccessivo, come ricordano bene a Milano e Varese o come ha ricordato Ataman ringraziando per la nuova location dopo la partita con il Galatasaray. Eppure i visi dei presenti oggi sono gli stessi di quelli del 14 marzo 2013. In quanto agli assenti, può darsi benissimo che Venezia non sia un gran richiamo, attualmente. Ma tanti disertano proprio perché, dove non toccati nel portafoglio dalla crisi economica, sono abbastanza disgustati dal balletto fiorentino. Preludio della perdita dell’identità di una società che si identificava con la grancassa, fino a ieri mattina, col “borgo medievale” contro tutti.

I conti si faranno la sera del 5 dicembre quando si giocherà, a meno di improbabili colpi di scena che i tifosi si augurano sempre, l’inutile partita contro lo Stelmet Zielona Gora. Tanto di cappello ai fiorentini se faranno il tutto esaurito: temiamo che sarà un “tutti esauriti” che dovrà far riflettere sulla mossa successiva, giocare o meno anche l’Eurocup a Firenze. Chiederemo a qualche agenzia di scommesse di quotare fin da subito se al PalaMandela ci saranno un numero di spettatori superiore ai 4368 che il 13 dicembre 2012 avevano assistito a Montepaschi-Asseco, guarda caso un’altra squadra polacca. Se si, vorrà dire che a Firenze si meritano di avere un squadra di primo livello nel basket. Ma non significa che Siena debba perdere la sua: che ci spieghi la proprietà della Mens Sana Basket (ovvero la Polisportiva Mens Sana 1871) dove il suo presidente e il suo General Manager vogliono portare squadra e titolo sportivo. Da parte nostra, cronisti che raccontano eventi, vuole essere solo la richiesta di un esercizio di chiarezza.