Serie B: se i dilettanti non sono giocatori e club ma certi dirigenti federali il problema è grave!

05.05.2015 00:30 di Umberto De Santis Twitter:    vedi letture
Serie B: se i dilettanti non sono giocatori e club ma certi dirigenti federali il problema è grave!

Lo scorso ottobre ci eravamo posti una domanda in un articolo dal titolo "Problema LNP: la serie B non è preparata al fenomeno Mens Sana?". Adesso che la stagione volge al termine - manca un mese e mezzo circa all'atto conclusivo di Forlì - ne abbiamo viste abbastanza per avere una opinione abbastanza precisa sull'argomento. E l'opinione, purtroppo, è ancor più negativa: la serie B, in tanti uomini e in tanta organizzazione, non è ancora all'altezza di se stessa, della Mens Sana, di Livorno, dello svolgimento regolare di un campionato.

Partiamo dalla chicca odierna. Siena e Livorno si sono qualificate al secondo turno dei playoff del girone A solo per scoprire di non sapere quando avrebbero giocato. E il lunedì pomeriggio è loro arrivato un calendario raffazzonato: gara 1 appena quattro giorni dopo gara 3 dei quarti della Gecom (giovedì 7 maggio), gara 2 il sabato 9. Gara 3 si giocherà a Livorno 10 giorni dopo, il 19. Dieci giorni senza giocare, rompendo il ritmo e subordinando la serie alle condizioni con cui tre giocatori labronici si presenteranno in campo dopo la sosta prolungata. Falsando la regolarità dell'evento.

Già perchè qualcuno ha stabilito a inizio stagione, senza riflettere sulle conseguenze, che in questi giorni di pausa forzata si giochino le finali della DNG Under 19, in cui il Don Bosco presenta una formazione che comprende tre giovanotti che frequentano stabilmente la prima squadra. Poichè il dono dell'ubiquità non è ancora in dotazione agli esseri umani, si è deciso che le finali Under 19 passano sulla testa dei club che sborsano 150.000 euro per avere il diritto di competere, per non parlare dei soldi dei diritti FIP su ogni giocatore ingaggiato (tanti per Siena, molti meno per Livorno che può pescare nelle sue giovanili ma sono soldi pesanti anche per i labronici).

Siamo all'ultima manchevolezza che segue la scia del calendario con troppe pause e con sequenze di tre gare consecutive fuori casa all'andata per Siena e tante altre formazioni del girone A: a turno diversi clubs se ne sono lamentati. A una collezione di arbitraggi inadeguati alla serie B con coppie spesso disomogenee fra sè e nel comportamento in corso di gara. Ad una assistenza informatica spesso problematica se non assente. Alla mancanza di uno standard - che non è un problema di dimensioni: Mens Sana 1871 e Sangiorgese in questo senso sono uguali - comune a tutti i club che ne fanno parte.

Che dire? Che forse a Roma, in Federazione, qualcuno dovrebbe preoccuparsi di prepensionare qualche testa d'uovo evidentemente ormai obsoleta, chiedersi che senso hanno i playoff in serie B, come si dovrebbe coordinare il giusto utilizzo degli Under in Prima Squadra con le finali nazionali della DNG, avere un quadro complessivo dell'organizzazione e non passare il tempo a mettere pezze sulle manchevolezze. Poi ci sarebbero i giovani che si perdono nel trienno tra i 19 e i 22 anni, senza una Under per crescere nè un Club che gli possa garantire uno spazio di crescita, ma questa è sempre quell'annosa questione che negli USA hanno risolto mandandoli tutti all'Università.