Palazzetti nuovi, problema annoso in tutto il mondo, Olimpia ed NBA comprese

palasport mauroy lille
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Nemmeno si fossero passati la voce, ieri il presidente dell'Armani Livio Proli e quello dei Milwaukee Bucks Peter Feigin sono stati accomunati dallo stesso grido di dolore per la situazione Palazzetti dello Sport! Le dichiarazioni del rientrante numero uno dell' Olimpia Milano riguardo la ristrutturazione del PalaLido o PalaArmani che dir si voglia le ha raccolte il nostro Alessandro Maggi in conferenza stampa:

«Abbiamo bisogno di un'area nostra, per dare una casa alla nostra famiglia. Ai tempi si spinse per un progetto da 5.500 posti, che portasse anche i segni della storia di questa società. Quel che è successo lo sapete tutti, e il nostro progetto si è sviluppato: un palazzetto di quelle dimensioni andrebbe bene solo per gli allenamenti. Abbiamo chiesto di rivedere il progetto al Comune, passando a 7.500 posti. La prima risposta non è stata positiva. Il Gruppo Armani non vuole mollare il progetto dalla sera alla mattina, perchè lo vede importante anche per la città. Però ci sono nuove necessità. Il Forum a noi va bene contenendo 12.000 persone, ma non ci sono le strutture per fare tutta la settimana di basket. Abbiamo una terza strada: ci sganciamo dal PalaLido senza lasciare in difficoltà il Comune, e poi ci spostiamo altrove. Potremmo rendere il Forum centro di allenamento, o guardare fuori ad una nuova casa del basket, non solo per l'Olimpia».

Peter Feigin, dato che nel dorato mondo della NBA il senso di appartenenza ad una comunità lo si vive con un approccio assolutamente differente, non ha più pazienza di aspettare e spiega che al più presto devono arrivare i contributi pubblici per 250 milioni di dollari per la costruzione della nuova Arena dei Bucks - con annesso mega centro commerciale - altrimenti lui stesso e la NBA non si faranno alcun problema a spostare la sede della franchigia in altre città come Seattle e Las Vegas che attendono fameliche di essere sede di un club della Lega e lo spiega a Mark Kass del Milwaukee Business Journal:

"La finestra si sta chiudendo ... Non possiamo aspettare mesi, addirittura settimane per avviare il processo pubblico. [...] La NBA non vuole che i Bucks estendano il contratto di locazione in una struttura inadeguata. [...] Si tratta di costruire un vincitore, un marchio e un prodotto ... E' simile a quello che i Milwaukee Brewers e i Green Bay Packers hanno fatto".

E, considerato che in Francia potranno ospitare la finale di Eurobasket 2015 in un Palazzo dello Sport da 27.000 posti, le miserie italiote di Reggio Emilia, come ben stigmatizzava Guido Bagatta qualche giorno fa, o Cantù, col suo politicissimo impianto iniziato più volte ma sempre a caro babbo, si amplificano ulteriormente. In Italia, se non funziona, non si trasferisce la franchigia ma si chiude col basket o ci si rassegna sempre a esistere in secondo piano. Dal calcio, dalla pallacanestro, da noi stessi.