Palalido, lavori infiniti, leggerezze burocratiche, fuga dall'appalto e nuovo stop

Palalido, lavori infiniti, leggerezze burocratiche, fuga dall'appalto e nuovo stop

Sul correiere della Sera si analizzano gli ultimi sviluppi della questione Palalido che rischia di dover ricminciare da capo l'iter per la scelta di chi dovrà eseguire i lavori di bonifica e ristrutturazione dell'impianto. Pierpaolo Lio interroga l'assessore Chiara Bisconti e ne esce un quadro tragico, dove si ammette che anche questa prossima stagione sportiva è compromessa.

La «telenovela» Palalido deve finire: l'ultimatum del Comune all'azienda che deve realizzare la nuova «casa» dell'Armani Jeans prende le sembianze di una lettera. Durissima. A firmarla è l'assessore allo Sport, Chiara Bisconti. «Ora basta. Milano non si merita tutto ciò: ritardi, incertezze, ambiguità», scrive. «Deve essere chiaro a tutti che la pazienza è finita: o lunedì ripartono i lavori o io ho già preparato un "piano B"». Tradotto: rescissione del contratto e ricerca di una nuova impresa. Oltre tre anni di calvario. E un finale che sembra non arrivare mai. È questa la storia del futuro PalaAj. In mezzo: problemi burocratici; la scoperta dell'amianto nei tubi, nel tetto e nelle fondamenta; le bonifiche. Con costi lievitati fino agli attuali 12 milioni di euro. Per ultimo, il cambio in corsa dell'azienda costruttrice.

La definizione esatta: affitto del ramo d'azienda. In pratica, l'impresa appaltatrice, la Edil Tre Elle, ha deciso di affittare il ramo d'azienda che si stava occupando del cantiere a un'altra società. Con tutto il corollario di controlli su permessi, autorizzazioni e solidità economica della subentrante (la Ge.Co.Co.) che hanno ulteriormente ritardato i lavori, fermi da giugno. Totale: oltre due anni di ritardi. Che continuano a crescere. La fine ora è prevista a metà 2015. E la stagione di basket e pallavolo (anche la Powervolley giocherà nel nuovo impianto) «pressoché compromessa», ammette Chiara Bisconti. D'altronde, sottolinea sempre l'assessore, «la legge ci imponeva una serie di procedure di controllo, ma la produzione della documentazione da parte dell'impresa si è rivelata un percorso estenuante». E l'amministrazione «ha avuto le mani legate».

«Potete capire quanto io sia arrabbiata di fronte a quanto accaduto. Per questo ho deciso di dare un ultimatum», anche se «mi hanno garantito che per lunedì prossimo, 8 settembre, tutto dovrebbe essere a posto, anche gli ultimi documenti necessari alla riapertura del cantiere». Da qui l'aut aut: «o lunedì i documenti ci sono o io ho già preparato un "piano B". Perché non ho intenzione di tollerare manovre dilatorie o ulteriori ritardi». Ecco perché Palazzo Marino è pronto anche a rivolgersi ai legali. Ma ormai «sento il dovere di dire basta a questo balletto indecente. Quanto accaduto magari sarà pure legalmente possibile ma certamente è inaccettabile per chi ha a cuore lo sport».

Insomma: «Adesso è venuto il momento di mettere la parola fine alle incertezze. Ecco che lunedì per noi è una data cruciale, uno spartiacque». Quale sia il "piano B", l'assessore non lo nasconde: «Significa avviare immediatamente le procedure per un nuovo affidamento. Significa chiudere con l'impresa che sino ad oggi ha lavorato a piazzale Stuparich e affidare i restanti lavori a un altro soggetto». «Noi siamo pronti. Ci assumiamo la responsabilità di una decisione dolorosa ma necessaria affinché l'impegno dell'amministrazione verso Armani e la città non sia offuscato da chi non riesce a mantenere gli impegni assunti». Anche se questo vuol dire aspettare ancora: «Se dovessi azzardare una previsione, con l'attuale azienda il palazzetto sarà pronto e collaudato in primavera, con il "piano B" dopo l'estate. Ma conclude l'assessore Chiara Bisconti va messo lo stop allo stillicidio di incertezze». Di certo, scatteranno le penali: sulla consegna ritardata e, in caso di cambio dell'azienda, anche per inadempienze.